In fuga i “furbetti” del reddito di cittadinanza: cosa sta succedendo

L’anno delle grandi riforme richiesto e voluto fortemente dal governo Meloni è finalmente iniziato a iniziare dal reddito di cittadinanza grillino di cui a breve non ci sarà più traccia e che profonde modifiche ha già iniziato ad avere: come abbiamo letto sulle pagine di Giornale.it non si può più rifiutare il lavoro che viene proposto, c’è una formazione obbligatoria per i giovani occupabili e l’assegno statale cesserà di esistere dal prossimo mese di agosto, ancora sei mesi scarsi.

Per tutte queste ragioni la stretta è già stata produttiva: 200mila famiglie hanno detto addio al reddito e i numeri di chi fa domanda sono in netto calo.

L’aria del cambiamento introdotta dal nuovo governo si è iniziata a far sentire nell’ultimo mese dell’anno scorso: a dicembre, infatti, le famiglie che percepivano il reddito erano poco più di un milione e in calo rispetto allo stesso periodo 2021 dove erano 1,2 milioni. I controlli sono diventati più fitti e molti furbetti hanno rinunciato a “provarci” con le richieste mai così basse rispetto ai primi anni con i Cinquestelle. Non è un caso ma è frutto di un cambio di marcia di cui si era già parlato chiaramente in campagna elettorale da parte di Fratelli d’Italia.

Come spiega l’Inps, lo scorso anno la fine (e non più rinnovabile) del reddito di cittadinanza ha riguardato 268mila famiglie ed è stato recovato ad altre 72mila. IlMessaggero ricorda che è il Sud ad avere più percettori con la Campania al primo posto seguita da Sicilia, Lazio e Lombardia, in quest’ultima Regione un calo netto negli ultimi mesi con 115mila famiglie rispetto alle 139mila di prima. La stretta e i controlli hanno fatto in modo che anche nel Lazio siano 20mila famiglie in meno a percepirlo mentre il calo è meno vistoso in Campania che ha perso seimila nuclei rispetto al 2021.

Il cambio di passo del nuovo governo eletto a fine settembre e operativo da metà ottobre si evince chiaramente da quanto accaduto nello scorso mese di agosto quando si era registrato l’ennesimo aumento del sussidio statale con 40mila famiglie in più a percepire il reddito di cittadinanza: successivamente, poi, un lento e inevitabile calo che continuerà anche nei prossimi mesi fino alla prossima estate.