Alle suore clarisse di Santa Giacinta la consegna della Luce di Betlemme
VITERBO – “A tutti gli uomini di buona volontà spetta un compito immenso: il compito di ricomporre i rapporti della convivenza nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà”.
Così scriveva Giovanni XXIII, il Papa buono, nella sua enciclica più famosa, la Pacem in Terris. Un testo nato 60 anni fa, quando il mondo era sull’orlo di una guerra atomica per le tensioni tra Usa e Urss. Oggi, che viviamo nell’epoca della Terza Guerra Mondiale a pezzi (per citare papa Francesco), è urgente ritornare a interrogarsi su quali vie possano portare a fermare i conflitti e a disarmare le coscienze.
L’occasione la propone il servizio di formazione socio-politica della diocesi di Viterbo con “Quale Pacem in Terris?”, una mattinata di riflessione e dialogo che si svolgerà sabato 13 gennaio dalle 9,30 presso la Sala Regia del Comune di Viterbo, a cui hanno concesso il patrocinio sia l’amministrazione cittadina che quella della Provincia.
L’appuntamento, realizzato con la collaborazione del Tavolo della Pace, vedrà gli interventi della teologa Simona Segoloni Ruta, di Marco Tarquinio, già direttore di Avvenire, Mao Valpiana, Presidente del Movimento Nonviolento, Maria Bencivenni del Movimento dei Focolari e Antonella Litta, dell’Associazione Medici per l’Ambiente. Insieme a loro, il vescovo di Viterbo Orazio Francesco Piazza.
Sarà una mattinata che vivrà non solo di parole, ma anche di segni. Come la consegna della Luce di Betlemme alle suore Clarisse che la custodiranno presso la chiesa di Santa Giacinta, sempre a Viterbo, in un Memoriale della Terrasanta a disposizione della città e della diocesi.
L’iniziativa di sabato 13 gennaio sarà la prima messa in campo dal servizio di formazione socio-politica voluto dal vescovo Piazza e affidato al giornalista di Tv2000 Pierluigi Vito, già presidente dell’Azione Cattolica diocesana.