Il Viterbese è una provincia sempre più antiquata e priva di attrattiva, servono infrastrutture e collegamenti per una rinascita
CIVITA CASTELLANA – La Bassa Tuscia si sta spopolando, questo è quello che emerge da una recente indagine del Sole24Ore. Come spiega il quotidiano economico, la problematica è comune in tutti i territori delle zone interne del Paese.
Sempre meno nascite e un’impennata di migrazioni verso città più grandi sono i due dati che stanno mettendo in evidenza il più grande problema italiano. In media, dal 2014 al 2024 i comuni di queste aree “isolate” hanno perso circa il 5% della popolazione. Nel particolare, nella Tuscia il più brusco calo è stato evidenziato dai comuni di Gallese e Civita Castellana.
La seconda, dal 2019 al 2023 ha perso ben il 2,8% degli abitanti facendo scendere il totale da 15735 a soli 15292 in appena quattro anni. A Gallese va ancora peggio, dove il già piccolissimo centro (2760 residenti nel 2019) vede ora soli 2579 abitanti. Una riduzione pari al 6,5% e quindi oltre la media nazionale.
Come sempre, a incidere maggiormente sulla questione sono la mancanza di servizi e di opportunità di lavoro. Non sembrano essere sufficienti nemmeno gli “innesti” dati dagli immigrati stranieri, anch’essi in calo rispetto agli anni passati e sempre gli stranieri – anzi – si stanno uniformando al trend nazionale per quanto riguarda la natalità, facendo sempre meno figli, proprio come gli italiani.
Pesano, inoltre, l’assenza di infrastrutture e collegamenti veloci verso la Capitale – vicinissima ma allo stesso tempo lontanissima a causa di strade e trasporti inadeguati – e verso altri centri. Essere un pendolare, nella Tuscia, non è mai stato così difficile come in questi ultimi anni, come hanno anche evidenziato le associazioni che hanno messo nero su bianco gli estremi disagi, le cancellazioni quotidiane e le altre difficoltà che vengono giornalmente evidenziate su strade e tratte ferroviarie.