L’indagine ha fatto luce su una gestione opaca degli appalti nel settore delle politiche sociali
CIVITAVECCHIA – Un’indagine complessa e articolata, condotta dalla Guardia di Finanza di Roma sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Civitavecchia, ha scoperchiato un sistema di corruzione radicato nei gangli dell’amministrazione comunale di Fiumicino.
Il giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico e divieto di comunicazione esterna, per quattro persone: due funzionari comunali e due imprenditori privati.
Il sistema corruttivo: carte di credito e commesse pubbliche
Secondo quanto accertato fino a questo momento, i funzionari comunali coinvolti avrebbero favorito determinati imprenditori nell’assegnazione di appalti pubblici in cambio di benefit personali. Tra le modalità corruttive emerse, l’utilizzo di carte di credito ricaricate dagli imprenditori e messe a disposizione dei dipendenti pubblici, che le usavano per spese di natura del tutto privata: acquisti su Amazon, catering per compleanni, spese presso supermercati all’ingrosso e cene con collaboratori.
Appalti nel mirino: oltre 6 milioni di euro in giochi d’ombra
L’indagine ha fatto luce su una gestione opaca degli appalti nel settore delle politiche sociali del Comune di Fiumicino, con una sistematica elusione delle procedure di gara pubblica. Tra il 2016 e il 2023, sono stati assegnati – tramite affidamenti diretti e proroghe – servizi per oltre 950.000 euro tracciabili. A questi si aggiungono fatturazioni per oltre 4,6 milioni di euro ancora sotto esame documentale. In un altro filone dell’inchiesta, a un secondo imprenditore sono state attribuite 22 commesse per un valore complessivo superiore a 1,3 milioni di euro.
Uno degli aspetti più gravi emersi è il ricorso allo spezzettamento artificioso degli appalti, pratica vietata dalla normativa europea, che ha permesso di evitare le gare comunitarie e consolidare un duopolio imprenditoriale. In cambio, i funzionari pubblici ricevevano copertura di spese personali da parte degli imprenditori beneficiari.
Funzionari al servizio delle imprese
La commistione tra interessi pubblici e privati ha raggiunto livelli inquietanti: le intercettazioni telefoniche documentano come dirigenti comunali abbiano agito “in nome e per conto” di imprese sociali incaricate dell’erogazione di servizi pubblici. Alcuni imprenditori, vicini ai funzionari, venivano addirittura coinvolti nella stesura delle gare d’appalto, ricevendone in anticipo i dettagli per poter presentare offerte calibrate e vincenti.
In particolare, le aree più coinvolte riguardano:
- il coadiuvamento dell’Ufficio di Piano per le politiche sociali,
- gli interventi sociali e sociosanitari,
- e il progetto S.A.I. per l’accoglienza dei migranti.
Misure cautelari e motivi d’interesse pubblico
Le misure disposte dal GIP di Civitavecchia – che includono oltre agli arresti domiciliari anche il divieto assoluto di contatti esterni – riflettono la pericolosità attuale dei soggetti indagati, ritenuti in grado di inquinare le prove o reiterare le condotte criminose.
La Procura ha sottolineato la necessità di rendere pubblici i fatti per garantire un’informazione trasparente ai cittadini del circondario e prevenire fughe di notizie incontrollate o narrazioni distorte. Il coinvolgimento di settori strategici come il sociale e l’accoglienza migranti, e il ruolo apicale dei funzionari coinvolti, rendono l’inchiesta di forte impatto istituzionale.
Il procedimento è solo all’inizio
Il comunicato della Procura tiene a precisare che, sebbene le misure siano state adottate sulla base di gravi indizi, gli indagati si trovano ancora nella fase cautelare e beneficiano pienamente della presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.
Le indagini sono tuttora in corso e si estendono a ulteriori procedure d’appalto e soggetti potenzialmente coinvolti.