TARQUINIA – “Dopo un anno di attesa, oltre due milioni di euro già messi sul tavolo, ancora nessun cantiere operativo. Doveva trattarsi di un’opera che avrebbe dovuto dare nuovo volto alla principale vetrina turistica della città e invece il progetto di riqualificazione del lungomare si è trasformata in un pantano fatto di ritardi, promesse mancate e scelte discutibili”. Lo fanno sapere da Fratelli d’Italia.
“Nel 2024 erano stati stanziati circa 800 mila euro – prosegue la nota -, con un progetto che prevedeva un manto stradale in cemento ecologico e la sistemazione delle fioriere lungo il marciapiede, già parzialmente realizzate. A giugno, però, il cambio di amministrazione ha portato allo stop dei lavori appena avviati, con la scusa di non intralciare l’estate e la promessa solenne di ripartire a settembre 2024. Oggi siamo a settembre 2025 e del nuovo inizio lavori non c’è nemmeno l’ombra.
Nel frattempo, il progetto è stato stravolto. Al posto del cemento ecologico si userà il più economico e meno performante asfalto. Le fioriere – simbolo di decoro urbano e già in parte installate – non saranno completate, ma addirittura eliminate, con le piante ricollocate in un cordolo spartitraffico. Un peggioramento evidente, spacciato per “rivisitazione progettuale”.
A questo si aggiunge un’altra contraddizione: l’amministrazione attuale si vanta della divisione delle acque bianche e nere, ma in realtà si tratta solo delle acque meteoriche del lungomare, che finiranno nel fosso dei Giardini. Nulla di nuovo, perché il rifacimento della rete fognaria era già previsto nel progetto originale della prima gara. Un’operazione di facciata, insomma, utile più alla propaganda che alla sostanza.
Eppure i costi, invece di diminuire, sono esplosi. Ai fondi iniziali si sono aggiunti 500 mila euro dalle compensazioni Enel e ben 800 mila euro di finanziamenti regionali. Risultato: il progetto ha superato i 2 milioni di euro, quasi il triplo dell’importo originario. E tutto questo per un’opera al ribasso, meno ambiziosa e meno rispettosa dell’ambiente rispetto a quella iniziale.
Come se non bastasse, per la gara d’appalto – già assegnata – ora bisognerà ripartire da zero, con un nuovo bando e tempi che si protraggono ulteriormente.
Le promesse di “ripartire a settembre” si sono rivelate un bluff. La verità è che da oltre un anno il lungomare è fermo, i costi sono lievitati senza portare migliorie concrete e la qualità del progetto è stata sacrificata. Nel frattempo il lungomare resta incompiuto e l’immagine della città continua a risentirne”.
