ROMA – Riceviamo e pubblichiamo: Abbiamo il piacere di condividere le nostre prime due ricerche riguardanti artisti sui quali, nel tempo, si è soffermata la nostra attenzione correggendo, a buon diritto, il centro d’interesse da quello economico a quello storico-artistico.
Ad ogni autore abbiamo dedicato un focus racchiuso in un file PDF che contiene una breve ricerca critica accompagnata da una serie d’immagini di opere disponibili in galleria.
I primi due approfondimenti, a cui ne seguiranno degli altri, sono dedicati a Enrico De Tomi (1912-1983) e Salvatore Marchese (1947) artisti che possiamo definire in qualche modo antitetici.
De Tomi, artista veneziano vicino alla figura di Giulio Turcato, abbraccia, sin dagli anni ’50, una strada intima e personale dedita all’astrattismo lirico ed in continua ricerca dell’incontro naturale tra campiture di colore ed incrostazioni di materia.
Marchese invece affronta in chiave figurativa il tema della maschera, agendo sulla tradizione ironica e fiabesca che rende la “masquerade” un espediente che consente una critica verso chi detiene il potere, verso la società e il modo in cui essa è organizzata.
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