Viterbo – Affitti Asl, replica alla consigliera Blasi: “Abbiamo risparmiato sugli affitti e mai chiuso strutture sanitarie”

Viterbo, 29 ottobre 2019 – A seguito delle dichiarazioni trasmesse alla stampa dalla consigliera regionale Silvia Blasi, circa i costi sostenuti dalla Asl di Viterbo per l’affitto di immobili, l’azienda sanitaria locale nella seguente nota ritiene necessarie alcune doverose precisazioni.

Come l’onorevole Blasi ben sa, in quanto informata personalmente su questo tema specifico, l’azienda da anni è impegnata a ridurre e a rendere più appropriato il costo relativo agli affitti. Dal 2018 al 2019, ad esempio, come certificato nelle delibere pubblicate nella sezione dedicata del portale istituzionale, la Asl di Viterbo ha registrato su questo fronte una riduzione di oltre 130mila euro, in buona parte dovuta al trasferimento di tutti i servizi precedentemente ospitati presso la struttura di viale Trento alla Cittadella della salute di Viterbo.

Per il 2020 l’Azienda si pone l’obiettivo di confermare questo trend di diminuzione delle spese sostenute, in quanto conta di portare a termine il percorso intrapreso di trasferimento dei servizi distrettuali di Montefiascone e di Tarquinia, da anni ospitati in strutture private, presso le sedi ospedaliere. A tal riguardo, sono in corso di affidamento gli incarichi di progettazione definitiva. Il risparmio previsto collegato a questa operazione è di oltre 235mila euro.

Per quanto riguarda i principali immobili citati nella nota dell’onorevole Blasi, quello di via Fermi altro non è che la Cittadella della salute di Viterbo: la struttura che ospita tutti i servizi sanitari e sociali non ospedalieri del Distretto B, garantendo al cittadino una reale presa in carico dei bisogni, senza dover vagare da un luogo all’altro della città. Si ricorda che presso la Cittadella sono operativi, tra gli altri: il Cup, il Punto unico di accesso (Pua), il Consultorio familiare, la guardia medica, l’Ambufest e l’Ambufest pediatrico (aperti in tutti i giorni festivi dell’anno), il punto prelievi, la medicina legale, il centro diabetologico, la neuropsichiatria infantile, il poliambulatorio, il dipartimento di salute mentale, la farmacia territoriale e i servizi veterinario, di prevenzione degli incidenti sul lavoro e di igiene pubblica. Lo stesso valore aggiunto di facilitazione nell’accesso ai servizi, i cittadini e gli utenti del Distretto C lo possono quotidianamente riscontrare presso la Cittadella della salute di via Petrarca a Civita Castellana, per la quale la Asl paga un canone di affitto di 183mila euro, ben lontano delle centinaia milioni comunicate nella nota. Stessa considerazione anche per quanto attiene la struttura di via Cardarelli (290mila euro di affitto e non milioni) che, principalmente, ospita il polo didattico della Asl di Viterbo, nel quale circa 250 alunni frequentano i corsi di laurea delle professioni sanitarie, attivi in convenzione con l’università La sapienza di Roma. Il polo didattico è un vero e proprio fiore all’occhiello della sanità viterbese, in quanto in grado di formare ogni anno i professionisti della salute di domani, non solo per la nostra provincia.

Inoltre, la Asl precisa, per l’ennesima volta, che i punti di primo intervento di Montefiascone e di Ronciglione non sono stati chiusi, ma potenziati e convertiti in Punti di assistenza territoriale, nel rispetto della normativa vigente. Alla Asl, infine, almeno negli ultimi anni, non risulta la chiusura di servizi e strutture sanitarie. Semmai, è accaduto il contrario. Alcuni esempi: l’apertura delle case della salute di Bagnoregio e di Soriano nel Cimino, del nuovo blocco operatorio di Belcolle, del poliambulatorio di Marta, dell’Ambufest, dell’Ambufest pediatrico, dell’unità dei farmaci antiblastici a Belcolle, delle week surgery negli ospedali di Viterbo, Tarquinia e Civita Castellana, il potenziamento dell’offerta ambulatoriale presso l’ospedale di Acquapendente e via dicendo.

A conclusione di queste precisazioni, l’Azienda rinnova l’invito all’onorevole Blasi a partecipare agli incontri pubblici di programmazione e di presentazione dei percorsi attivati di presa in carico di specifici bisogni di salute. In queste iniziative, seppur invitata, il consigliere regionale ha ritenuto opportuno di non partecipare.