Viterbo – Trasporto in solitaria per la macchina di Santa Rosa. La “folle” ma straordinaria idea di Ascenzi si può realizzare?

L’ideatore di “Gloria”, sempre all’avanguardia, lancia una proposta suggestiva, e con l’aiuto di tutti, anche possibile

VITERBO – Per il secondo anno consecutivo il Trasporto della Macchina di Santa Rosa non si farà.  il sindaco Arena lo ha ufficializzato durante il Consiglio comunale di martedì scorso 20 luglio. “Alle attuali condizioni il Trasporto è impensabile”, A lanciare un sorprendente piano B è Raffaele Ascenzi,  ideatore dell’ ultima macchina, “Gloria”.

“La pandemia in corso non ha facili soluzioni e ci costringe a mantenere la massima prudenza per tutelare i più deboli, per questo motivo sono spinto a trovare idee alternative al tradizionale trasporto e vorrei che uscisse con grande forza lo spirito dei nostri luoghi, nell’esaltazione di una processione spirituale che non può e non deve confondersi con una festa di folklore”. Inizia così il pensiero che ha affidato ai social.
“Considero la Via Crucis a porte chiuse di Papa Francesco, le cui potenti immagini hanno fatto rapidamente il giro del mondo, una delle espressioni di fede più efficaci degli ultimi anni, eppure, difronte al pontefice in apparenza non c’era nessuno, solo un crocifisso bagnato dalla pioggia e l’emozione di un’intera comunità. Immagini di speranza piene di energia vitale.
Un trasporto commovente che invece sarà vita!
Ecco cosa ho sognato una notte di quest’estate: Un trasporto che tutta la città potrebbe custodire per sempre nel cuore come unico e irripetibile gesto di amore.
Un percorso buio e privo di persone ma colmo di significati e messaggi di speranza.
Io vedo il coinvolgimento della Chiesa in questo progetto che dovrebbe organizzare il trasporto del corpo della Santa in processione silenziosa a precedere di pochi metri l’incedere della Macchina di Santa Rosa per le vie del tradizionale percorso.
Sarebbe per tutti i sensi la rievocazione del primo passaggio, con una commistione di fede e di sforzo di un’intera città in sinergia con i facchini che da secoli svolgono questo sacro rituale.
La potenza di questo gesto avrebbe un eco ben maggiore anche dal punto di vista mediatico e divulgativo, ponendo Viterbo per un giorno al centro del mondo, con delle riprese televisive dal carico spirituale così dirompente da meritare la trasmissione diretta, finalmente, dei principali canali nazionali.
Nella mia folle immaginazione, farei partire la solenne processione con le ultime luci del sole per terminare nel buio più assoluto e avvolgente davanti alla basilica della nostra Santa.
Dobbiamo trasformare il dramma che stiamo tutti vivendo in un’occasione irripetibile per far conoscere al mondo quanto forte sia il nostro messaggio.
Ho già i brividi! Viva, sempre, Santa Rosa!”.