Per lei la costante è sempre stata una: essere proposta da esponenti del Pd, come avvenuto in Milanosport, la società del comune di Milano che gestisce piscine e campi da tennis dove Bellini, su nomina del sindaco Giuseppe Sala, è tuttora membro del collegio sindacale. Anche presidente del collegio sindacale di AMA Spa
Non era solo la commercialista di Antonio Panzeri e la socia del padre e del fratello di Francesco Giorgi, ex collaboratore di Panzeri (ex Pd, oggi in Articolo Uno) e compagno della ex vicepresidente del parlamento europeo Eva Kaili.
Monica Rossana Bellini, finita agli arresti su mandato della procura di Bruxelles che ha scoperchiato il Qatargate, è una professionista di 55 anni con un curriculum lungo come la lista di incarichi da revisore dei conti o membro del collegio sindacale che da anni ricopre in enti locali e società partecipate da vari comuni del milanese. In quei ruoli di controllo che nelle amministrazioni pubbliche vengono divisi di solito tra le forze politiche di maggioranza di opposizione. E per lei la costante è sempre stata una: essere proposta da esponenti del Pd, come avvenuto in Milanosport, la società del comune di Milano che gestisce piscine e campi da tennis dove Bellini, su nomina del sindaco Giuseppe Sala, è tuttora membro del collegio sindacale.
“Fa parte di quell’insieme di commercialisti che hanno contatti con parlamentari del Pd da cui i consiglieri comunali o regionali vanno a pescare quando devono fare proposte per le nomine – spiega una fonte del Pd che chiede di non essere citata -. Bellini non aveva contatti solo con Panzeri, ma anche con altri parlamentari.
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Poteva capitare di vederla a eventi, come un pranzo organizzato qualche tempo fa a Pieve Emanuele, dove lei è stata assessora vent’anni fa”. Bellini, accusata dal magistrato belga Michel Claise di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio, ha accumulato negli anni un incarico dopo l’altro. Anche il suo reddito è via via salito: dai 167mila euro dichiarati al Fisco per il 2017 ai 270mila di tre anni più tardi.
Tra i comuni di cui in passato, o ancora oggi fino al momento dell’arresto, ha controllato conti e bilanci ci sono tra gli altri Varedo, Locate Triulzi, Opera, dove ha sede anche il suo studio, Rozzano, Peschiera Borromeo, Cambiago. Lungo anche l’elenco degli enti: solo per citarne qualcuno, gli ospedali Niguarda e Gaetano Pini di Milano, l’Agenzia Formazione Lavoro Sud Milano, l’Afol Metropolitana, cioè l’azienda consortile che si occupa di lavoro e formazione ed è partecipata da 71 comuni e dalla Città Metropolitana di Milano, che l’ha designata tra i revisori dei conti nel 2019. Si distingue tra gli incarichi per il ruolo ricoperto quello nell’Azienda Pieve Emanuele spa, dove è stata presidente del consiglio di amministrazione.
Poi ancora incarichi come controllore dei bilanci: nell’elenco spuntano Eni Fuel e Eni Angola, due società del Cane a sei zampe. La lunga lista prosegue con le partecipate comunali: per esempio Cap Holding, la società responsabile del servizio idrico integrato in diversi comuni attorno a Milano, Sogemi, la società del comune di Milano che ne gestisce il mercato ortofrutticolo all’ingrosso. Nel capoluogo lombardo il nome di Bellini si ritrova tra le proposte di nomina dei consiglieri di centrosinistra sin dai tempi in cui sindaco era Moratti. Una presenza costante che prosegue dal periodo di Pisapia e arriva sino ai giorni nostri con l’incarico, come detto ancora in corso, nel collegio sindacale di Milanosport, dove è stata proposta nel 2020 da Bruno Ceccarelli, consigliere comunale e capogruppo del Pd in Città Metropolitana. Contattato al telefono, Ceccarelli dice di non conoscere personalmente Bellini: “In quel caso è arrivata la sua autocandidatura con allegato il curriculum. Era solido e non c’erano motivi ostativi per non proporla. Le proposte dei consiglieri comunali vengono poi vagliate da una commissione di esperti che valuta l’idoneità delle candidature, a garanzia di tutti, anche degli stessi consiglieri che propongono i nomi”. Quelli idonei finiscono poi negli uffici del sindaco, che possono fare ulteriori valutazioni sui curricula. Scelta finale e nomina spettano al sindaco. Da Palazzo Marino ora chiedono le dimissioni di Bellini da Milanosport. Mentre Silvia Sardone, eurodeputata e commissaria della Lega a Milano, va all’attacco: “Perché il Pd continua a far finta di non conoscere più Panzeri e allo stesso tempo nominava la sua commercialista nelle partecipate?”.