Viterbo – Il maggiore Iannaccone si congeda, ha tracciato la storia dell’Arma nella Tuscia

Ieri i saluti alla caserma di Riello alla presenza di tanti colleghi arrivati da tutta la provincia

VITERBO – Dopo oltre quarant’anni il maggiore dei carabinieri Maurizio Iannaccone lascia il servizio attivo. I saluti ieri in un incontro nella caserma di Riello alla presenza dei colleghi, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Massimo Friano, insieme al comandante della compagnia, capitano Felice Bucalo ha salutato e ringraziato l’ufficiale per l’opera prestata a favore dell’Arma e della cittadinanza.

Era il 16 settembre del 1981 quando Maurizio Iannaccone, giovane napoletano, varcava i cancelli della scuola allievi sottufficiali di Velletri, salutando il padre Giuseppe, sovrintendente della Polizia di Stato. Non sarebbero passati tre anni prima del suo impiego sul campo, tra i carabinieri della Capitale, da sottufficiale sottordine della stazione carabinieri di Piazza Venezia e da addetto al Nucleo Operativo della compagnia di Roma Centro.  In un contesto dinamico ed esigente emergeva per “dedizione al servizio”. Distinto nel tratto”, “energico e autorevole”, annotavano i suoi comandanti.  Di li a poco, il 26 aprile 1988, l’arrivo nella Tuscia, al comando della stazione di Bagnaia, frazione viterbese.

Ha preso le mosse così un percorso personale e professionale che lo ha legato indissolubilmente alla città di Viterbo, vivendone per oltre trentacinque anni la storia, presente nella vita di tantissimi viterbesi che ne ricordano l’intervento in tanti momenti per sé e per tutti significativi. Hanno vissuto a Viterbo la moglie Maria, i figli Giuseppe e Laura; qui nel 1992 è stato promosso maresciallo. Era lui sul posto a dare per primo la notizia quando la macchina di Santa Rosa si inclinò sul campanile della chiesa di San Sisto, avvertendo il sindaco Gabbianelli. E’ stato il maresciallo che ha dato cibo e vestiti dei propri figli a otto bambini di famiglia straniera disagiata, trovati nel retro di un furgone, nel corso di un controllo alla circolazione.

Nel 2002 ha assunto il comando della stazione capoluogo, forse il reparto che – come da tradizione – ne ha maggiormente caratterizzato la figura, in qualche misura riversata nel personaggio della celebre serie televisiva “Il Maresciallo Rocca”, in quegli anni ambientata a Viterbo. In fase di produzione Iannaccone è stato affiancato a Gigi Proietti per permettere all’attore di apprendere storia, norme, procedure, abitudini, atteggiamenti tipici e cimenti dei militari dell’Arma. Un affiancamento costante che ben presto tra i due è diventato amicizia, così come con il regista Giorgio Capitani, che in più di un’occasione lo ha reso comparsa tra i carabinieri dello sceneggiato.

Ma la Tuscia è stata soprattutto lo scenario di un lavoro quotidiano, discreto, evidenziatosi tante volte per importanti operazioni di Polizia Giudiziaria, in qualche caso meritevoli di encomi dal comandante della legione carabinieri Lazio. È un esempio come nel 2009, sue indagini abbiano contribuito a disarticolare un’agguerrita organizzazione criminale di area campana dedita a rapine in esercizi commerciali ed uffici postali, con l’esecuzione di nove ordinanze di custodia cautelare in carcere. Nel 2013, tra Viterbo e Roma, ancora ispettore, ha contrastato organizzazione criminale impegnata in traffico di sostanze stupefacenti e rapine, giungendo all’arresto di sei persone e alla denuncia in stato di libertà di ulteriori 7 correi. Nel 2015 ha sostenuto attività investigativa per il contrasto a gruppo criminale attivo nella ricettazione e nel riciclaggio di metalli preziosi, con l’arresto di quattordici persone e il deferimento in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria viterbese di altre ventinove, oltre al sequestro di circa 600 kg di argenteria e monili in oro.

Non sono d’altronde mancati momenti di difficoltà: come quando a Bagnoregio (VT) è stato ferito in servizio per fermare l’ennesima consorteria criminale organizzatasi per l’abigeato nelle campagne.

Nel 2017 assumeva il comando del Nucleo Operativo e Radiomobile, reparto dedito all’attività investigativa, oltre che al pronto intervento in città e comuni limitrofi. Nel 2020 è stato promosso tenente, nel 2023 capitano, infine maggiore, coronando un percorso professionale iniziato da vicebrigadiere e di rado così duraturo e brillante.

Il maggiore Iannaccone è stato insignito di prestigiose onorificenze quali quella di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, la Medaglia Mauriziana per i 10 lustri di carriera militare, il distintivo di merito per 20 anni di comando stazione carabinieri, la Croce d’oro con torre per lunga anzianità di servizio, la medaglia d’oro di lungo comando e infine, il nastrino di merito per l’attività prestata nel periodo caratterizzato dalla pandemia da Covid-19.

Ieri, 3 maggio 2023, l’ufficiale è stato ricevuto dal prefetto Antonio Cananà, dal procuratore capo Paolo Auriemma e dal sindaco Chiara Frontini per un saluto di commiato.

Moltissimi i messaggi di professionisti e comuni cittadini, traccia sentita di una bella storia dell’arma nella provincia di Viterbo.

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