Papa Francesco ai facchini di Santa Rosa: “Grazie per quello che fate con umiltà e forza cristiana”

Il pontefice ha ricordato la santa “trascinatrice e agitata”

VITERBO – Santa Rosa “visse a Viterbo, dove ebbe un`esperienza mistica che la rese promotrice di devozione e di vitalità cristiana per tutta la città. Giovanissima, fece una scelta di povertà assoluta e di dedizione alla carità, e fu una vera trascinatrice, coinvolgendo con il suo amore per Gesù molti altri, al punto da diventare una presenza scomoda per le autorità, che la esiliarono assieme alla sua famiglia. Una santa “agitata”, potremmo dire, ma dallo Spirito Santo, così che la sua esperienza interiore non poté restare nascosta, ma si propagò come la luce di una lampada che illumina tutta la casa”.

Così, papa Francesco nel discorso consegnato ai presenti in occasione dell’udienza ai membri del Sodalizio “Facchini di Santa Rosa” da Viterbo., con loro il Vescovo della Diocesi di Viterbo Orazio Francesco Piazza, la sindaca Chiara Frontini e il presidente della Provincia Alessandro Romoli (foto sotto).

 

“Abbiamo bisogno di santi così, anche oggi: persone che non stanno in pantofole sul divano ma che, ardenti del desiderio incontenibile di vivere e annunciare il Vangelo, con passione diventano contagiose nella santità”, sottolinea il pontefice, ed esorta: “Voi continuate a trasmettere questa memoria con il vostro servizio e con il vostro impegno di vita cristiana. Durante le celebrazioni della Festa, trasportate una “macchina” alta circa trenta metri e dal peso medio di più di cinquanta quintali, sulla cui cima è posta la statua della Santa. Si tratta di un segno spettacolare, che catalizza attorno a sé tutta la città e che attira dal mondo intero folle di pellegrini e visitatori, al punto che dal 2013 la macchina di Santa Rosa ha ricevuto dall`Unesco il riconoscimento di “patrimonio immateriale dell`umanità”.

Ricordatevi, però, che ciò che fate è molto più importante di questo, perché voi, mostrando a tutti col “Trasporto” quanto è grande l`esempio di Santa Rosa, attraverso di lei fate conoscere il Vangelo di Gesù. Ecco la cosa più importante: far conoscere il Vangelo attraverso Santa Rosa; e farlo insieme, uniti e solidali, vivendone i valori con “fede, forza e volontà”, “rispetto e umiltà”, perché, in processione e nella vita, un`impresa così grande nessuno può realizzarla da solo, proprio come dicono i vostri statuti e come ricorda uno dei motti che scandite insieme durante il cammino: Semo tutti de ‘n sentimento. Grazie per ciò che fate, e per le tante attività assistenziali, culturali e morali con cui so che rendete operativo e concreto nella vita delle persone, specialmente le più bisognose, ciò che rappresentate in occasione della Festa.

Vi incoraggio a tenere viva questa tradizione”, conclude.