Viterbo – Produttori di nocciole chiedono lotta integrata oltre a lanci di vespa Samurai

Quanto emerso nell’incontro al Consiglio regionale del Lazio

VITERBO – In attesa che la vespa samurai si insedi nel modo giusto e produca i suoi effetti, per proteggere nel breve e medio termine dalla cimice asiatica le coltivazioni di nocciole della Tuscia la soluzione più adeguata è la lotta integrata. È quanto proposto dalla Cooperativa Produttori Nocciole nell’audizione presso il Consiglio Regionale del Lazio dedicata alle problematiche della corilicoltura, alla quale ha partecipato insieme alle altre organizzazioni di produttori, ai sindaci dei comuni interessati e ai rappresentanti delle associazioni di categoria.

La vespa samurai, i cui primi lanci nei noccioleti sono avvenuti nel mese di luglio 2024, rappresenta tuttora l’unico antidoto efficace a lungo termine per il contrasto alla cimice asiatica, insetto che da diverso tempo costituisce una concreta minaccia per l’agricoltura nel comprensorio dei Monti Cimini e, di riflesso, per l’economia viterbese. Ma per godere appieno dei risultati serviranno alcuni anni.

La cooperativa ha proposto quindi che alla lotta biologica con la vespa samurai si affianchi fin da subito la lotta integrata, in qualità di soluzione in grado di convivere con l’altra senza esserne alternativa, in attesa che la vespa faccia il suo corso. L’organizzazione ha riscontrato la disponibilità da parte della Regione, che ringrazia per l’ascolto delle istanze del settore produttivo, chiedendo però di anticipare la lotta integrata ad oggi rispetto al 2027, dal momento che le aziende sono in sofferenza già oggi.

In cosa consiste la lotta integrata?

Si tratta di una pratica di difesa delle colture che prevede una riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e fertilizzanti. In base a un disciplinare messo a disposizione dalla Regione Lazio, gli agricoltori si limitano a utilizzare fino a un massimo di tre prodotti fitosanitari e a impiegare fertilizzanti solo in presenza di un piano di concimazione redatto da un tecnico specializzato. Così facendo le piante ricevono soltanto la quantità di fitofarmaco e di fertilizzante di cui hanno effettivamente bisogno. In tal modo, i produttori hanno proposto di fornire un concreto aiuto agli agricoltori in attesa degli effetti del lavoro della vespa samurai, che richiederà alcuni anni. La lotta integrata, prevista dai PSR, è la soluzione migliore per dare un sostegno reale e tangibile alle aziende agricole in questo periodo di attesa.

Un altro elemento positivo emerso dall’audizione in Regione è la decisione di istituire un tavolo permanente sulla corilicoltura, a cui saranno invitati tutti gli attori del mondo produttivo. La prima riunione è prevista per il 25 novembre 2024.

«Come detto oggi in Commissione “Agricoltura e Ambiente”, per rispondere prontamente a questo problema, crediamo che la via preferenziale sia quella del contrasto biologico rispetto ai fitofarmaci, tema che comunque potremmo approfondire prossimamente proprio in occasione del Tavolo Tecnico permanente. Quindi gli antagonisti biologici sono sicuramente la giusta risposta. A testimoniarlo anche il grande lavoro di ricerca messo in campo dall’Università della Tuscia e dal Dafne che ringrazio per il loro importante contributo. Come per il latte di bufala e per il kiwi, siamo pronti a offrire tutto l’aiuto possibile per fronteggiare questa crisi dei noccioleti. La Regione Lazio c’è e le misure già approvate ne sono testimonianza», ha dichiarato l’assessore Giancarlo Righini.