Regione Lazio – Righini risponde a Granieri: “Rogna dell’olivo, già attiva la deroga alla bruciatura dei residui”

ROMA – “Ringraziamo Coldiretti per aver posto l’attenzione sulla problematica riguardante la diffusione della rogna dell’olivo, che rischia di diffondersi e minacciare le nostre produzioni olearie. A tal proposito va evidenziato che per i soggetti beneficiari (ecoschema 3) è già attiva la deroga alla bruciatura dei residui di potatura concessa ad aprile 2024, con determinazione numero G04346, e che non presenta termini di scadenza”. È quanto dichiara l’assessore all’Agricoltura e alla Sovranità Alimentare della Regione Lazio, Giancarlo Righini.

“Sarà comunque cura della direzione regionale reiterare la comunicazione all’organismo pagatore Agea, ai fini dei controlli per i pagamenti. Una misura necessaria che servirà a contrastare l’avanzata di un batterio altamente pericoloso e contro il quale ancora non sono disponibili metodi di lotta efficaci, dopo che i suddetti organismi nocivi sono penetrati nelle piante. Ribadiamo che il contrasto ai danni da fitopatie rappresenta da sempre una priorità dell’amministrazione regionale e che continueremo a dare ascolto a tutti i rappresentanti del settore per trovare insieme le giuste soluzioni a tutela delle imprese e dei lavoratori”, conclude l’assessore Righini.

Questa mattina David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio, aveva annunciato di aver “chiesto all’assessore regionale all’Agricoltura, Giancarlo Righini, una deroga alla bruciatura di potature in olivicoltura, per evitare la diffusione del contagio della rogna dell’olivo, a seguito delle numerose segnalazioni che ci sono arrivate, sia dai singoli olivicoltori che dalle organizzazioni di produttori del settore, in merito alla presenza di forti attacchi su tutto il territorio regionale dell’infezione causata dal batterio ‘Pseudomonas Savastanoi'”.

L’infezione, fortemente diffusa in tutte le zone olivetate della Regione Lazio, viene contratta dalle piante di olivo attraverso ferite causate da grandine e gelate, come è avvenuto a febbraio 2018. Si tratta di eventi sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico, ma questo patogeno può essere trasmesso anche con la pratica dell’abbacchiatura agevolata, effettuata con pettini elettrici o pneumatici, ormai ampiamente diffusi in olivicoltura.