Sarebbe stato complice del 55enne di Vetralla Giancarlo Santagati che questa mattina sarà interrogato nel carcere di Viterbo
ROMA- Si svolgerà questa mattina davanti al gip del tribunale di Roma l’interrogatorio di garanzia di Giancarlo Santagati, il 55enne di Vetralla arrestato con l’accusa di rapina e tentato omicidio aggravato dalla premeditazione. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per reati contro la persona e il patrimonio, è ritenuto responsabile dell’aggressione brutale ai danni di Federico Vittorio Rapisarda, 68enne provveditore alle opere pubbliche per Lazio, Abruzzo e Sardegna del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit).
L’interrogatorio si terrà in videocollegamento con il carcere di Mammagialla, dove Santagati è detenuto dallo scorso venerdì, assistito dall’avvocato Paolo Delle Monache.
Indagato un collega della vittima
Le indagini della procura di Roma e dei carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Roma Centro hanno portato a una prima svolta: un collaboratore di Rapisarda, un funzionario del Mit di 63 anni, risulta ora indagato in concorso per tentato omicidio e rapina. Secondo gli investigatori, l’uomo potrebbe aver avuto un ruolo determinante nell’agguato avvenuto il 4 ottobre 2024 nell’atrio del condominio della vittima, in zona Piazza di Spagna. Il 63enne, che lavora nella segreteria del provveditore, è difeso dall’avvocato Federico Scognamiglio. L’iscrizione nel registro degli indagati è considerata un atto necessario per permettere analisi più approfondite sul suo eventuale coinvolgimento.
Un legame tra aggressore e collaboratore
Dalle ricostruzioni investigative emerge che Santagati e il funzionario indagato si conoscevano da tempo. Entrambi originari della provincia di Viterbo, avrebbero avuto diversi contatti telefonici nei giorni precedenti all’aggressione. La procura sta analizzando le conversazioni tra i due per comprendere la natura del loro rapporto e verificare se dietro il pestaggio possa esserci un movente legato all’ambiente lavorativo di Rapisarda.
Il passato di Santagati e le domande ancora aperte
Santagati ha un passato segnato da reati come furti, minacce, risse e lesioni, ma non è considerato un criminale abituale. Rimane da chiarire il motivo per cui Rapisarda sia finito nel mirino di un agguato così violento. Gli inquirenti stanno vagliando diverse ipotesi, tra cui possibili contrasti professionali o questioni personali legate all’ambito lavorativo del provveditore.
Nelle prossime ore, il 55enne comparirà davanti al gip e potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere. Le indagini proseguono per fare luce su un caso che ha scosso il mondo istituzionale e giudiziario della Capitale.
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