Santa Marinella – Stamattina il montaggio della Statua del Bacio tra festa dell’amore e tensioni politiche

Arriva in città la nota statua che nelle settimane passate è stata al centro di vari polemiche

SANTA MARINELLA – Questa mattina è arrivata in città la discussa Statua del Bacio, un’opera che il sindaco Pietro Tidei ha definito con entusiasmo “simbolica e significativa”, annunciando una grande inaugurazione ufficiale per il 7 luglio, con una giornata dedicata all’amore in tutte le sue forme.

L’iniziativa, nelle intenzioni del primo cittadino, sarà una vera e propria festa collettiva, con eventi, musica e coppie invitate a scambiarsi un bacio proprio sotto la statua, per lanciare un messaggio di pace, vicinanza e fratellanza in un momento storico segnato da tensioni e divisioni. Il sindaco ha sottolineato che l’opera è stata accolta con orgoglio dalla città e ha assicurato che non comporterà costi per i cittadini, essendo finanziata da sponsor privati.

Ma l’arrivo della statua non ha mancato di alimentare forti polemiche, sia tra la cittadinanza che all’interno del consiglio comunale. Dall’opposizione sono piovute critiche sulla mancanza di trasparenza e concretezza, con accuse di proclami senza una reale copertura economica, mentre alcuni esponenti hanno persino suggerito di spostare la statua in un’area più adatta dal punto di vista tecnico. Le frizioni però non si limitano alla minoranza: anche nella stessa maggioranza si sono sollevate voci critiche. La consigliera Maura Chegia ha manifestato perplessità sull’opportunità di destinare risorse, anche solo potenziali, a un’opera ritenuta secondaria rispetto alle emergenze reali della città, come scuole, infrastrutture e servizi essenziali. La reazione del sindaco non si è fatta attendere, e il clima in aula si è fatto incandescente, lasciando intravedere possibili rotture politiche all’interno della coalizione.

In questo scenario diviso, la Statua del Bacio assume un significato doppio: da un lato simbolo di unione, amore e rilancio turistico, dall’altro emblema di una frattura amministrativa che riflette tensioni più profonde sul futuro e le priorità della città. Resta da vedere se l’evento del 7 luglio saprà trasformare lo scontro in partecipazione, o se invece la statua resterà un monumento alla discordia.