Questi animali forniscono importanti proteine da sfruttare per produrre mangimi, e molecole da utilizzare nell’industria chimica, meccanica e farmaceutica
VITERBO – Si è svolto presso la sede della Provincia, un incontro di condivisione della proposta dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana (IZSLT), per la creazione di un “Centro Sperimentale per l’insetticoltura sostenibile” presso la sezione di Viterbo dell’ente.
La proposta dell’IZS Lazio e Toscana, prevede in particolare la creazione di un partenariato sulla base del modello del “living lab”, dove il settore della ricerca pubblica incontra quello della ricerca privata e dell’impresa, delle istituzioni locali e dei consumatori, co-progettando lo sviluppo e la validazione delle innovazioni nell’ambito dell’insetticoltura sostenibile e facilitandone il trasferimento dei risultati sul territorio.
Allevare gli insetti
L’allevamento di insetti su sottoprodotti di natura organica, come ad esempio gli “scarti” dell’industria agro-alimentare, rappresenta oggi un formidabile strumento per reimmettere nella catena alimentare prezioso materiale spesso destinato alla distruzione. Le proteine ottenute dagli insetti possono infatti essere impiegate per la produzione di mangimi da utilizzare nell’allevamento avicolo, in quello suinicolo e nell’acquacoltura, nel pieno rispetto dell’etologia degli animali. Gli insetti allevati su scarti organici costituiscono inoltre un’interessante fonte per la produzione di “molecole tecniche” (biocarburante, lubrificanti, chitosano, etc) da impiegare nell’industria chimica, meccanica e farmaceutica.
L’insetticoltura sostenibile è, in sintesi, un’interessante opzione per il perseguimento di alcuni importanti obiettivi individuati nelle agende di istituzioni come le Nazioni Unite (Agenda 2030) e la Commissione Europea (“Farm to Fork“; “Climate Neutrality by 2050“).
Presenti all’incontro: Ugo Della Marta, direttore generale dello zooprofilattico, Alessandro Romoli, presidente della Provincia di Viterbo che ha espresso interesse e sostegno per l’iniziativa. Nicola Ferrarini – Direttore f.f. Asl Viterbo– Area sanità animale e produzioni animali, Daniele Ciorba, direttore Confagricoltura Viterbo, Fabio Angeli, presidente Tusciavicoli, Alessio Cupidi, Federazione nazionale di prodotti avicoli, Famiano Crucianelli, presidente Biodistretto della via Amerina e delle Forre, Giorgio Matteucci, direttore Istituto di BioEconomia CNR, Nicola Lacetera, professore ordinario DAFNE – Università della Tuscia, Anna Maria Fausto, professore ordinario DIBAF – Università della Tuscia. “Insieme – dichiara Ugo Della Marta– è possibile studiare modelli di “piccole economie circolari” locali per l’allevamento di insetti da sottoprodotti/scarti organici. La biomassa d’insetto prodotta attraverso la bioconversione degli scarti organici potrà essere avviata alla trasformazione in mangimi (già autorizzati per alcune specie allevate), alimenti e molecole tecniche, con l’obiettivo di creare nuove opportunità di crescita economica per il territorio e, al contempo, di migliorare la sostenibilità ambientale delle filiere produttive che su questo insistono. Alla discussione ampia ed articolata, moderata dal direttore sanitario dell’Istituto, Andrea Leto, tutti i presenti hanno manifestato grande interesse, e condiviso la proposta di stipulare un accordo quadro che metta insieme gli interessi di enti ed organismi per realizzare attività scientifiche attraverso proposte progettuali, progetti di ricerca, corsi di formazione, attivazione e promozione di nuove iniziative basate sulla compartecipazione in relazione ad aree tematiche di interesse comune.
Il Centro rappresenta un’esperienza unica nel panorama nazionale, in un settore in forte espansione e dal sicuro impatto ai fini della sostenibilità ambientale.