Frosinone, un arresto e tre indagati per revenge porn. Polizia: “La rete è contorta e potrebbe essere ancora più ampia”

FROSINONE – Un trentenne di Roma è finito in manette e altre tre persone sono state indagate per revenge porn, reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. L’uomo è stato posto agli arresti presso l’abitazione.

Dopo mesi di indagini la polizia di Frosinone ha portato alla luce un vero e proprio meccanismo diabolico, messo in piedi dall’arrestato che riusciva a ottenere dalle sue vittime materiale pornografico.

Di vittime infatti bisogna parlare perché, una volta ricevuta la prima denuncia ed avviate le prime investigazioni, sono venute fuori decine di giovani ragazze cadute nella rete.

Il sistema ideato era contorto e funzionava come una sorta di circolo vizioso dal quale sembrava impossibile sottrarsi una volta entrati. L’arrestato attraverso Instagram e Facebook, utilizzando il profilo “mauro.colafigli.50”, contattava le ragazze, preferendo in particolare le residenti in alcuni centri della provincia. Attraverso una serie di minacce, riusciva a farsi inviare materiale fotografico dal contenuto sessualmente esplicito che poi utilizzava per ottenere nuove immagini dello stesso tipo.
Una di queste giovani vittime già due anni fa era caduta nella rete di predatori sessuali informatici ma credeva di essere riuscita a liberarsi dalla persecuzione cambiando numero di telefono e cancellando i propri profili social.

A novembre scorso però aveva ricevuto nuove richieste. Qualcuno la minacciava di divulgare le foto di due anni prima se non ne avesse inviate altre, nuove. Questa volta però ha scelto di non cedere e si è affidata agli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Frosinone.

Secondo la polizia il fenomeno è molto più diffuso e coinvolge molte più vittime di quelle che attualmente si conoscono.

Il coinvolgimento nelle richieste estorsive di altre tre persone, due uomini e una donna, tutte residenti nella provincia di Frosinone, ha portato alla denuncia in stato di libertà dei tre ma non si esclude che oltre agli odierni indagati non ci siano altri soggetti coinvolti, per l’identificazione dei quali le indagini proseguono senza sosta.