Civitavecchia Porto – Port Mobility, scatta lo stato di agitazione (in vista dei primi licenziamenti)

CIVITAVECCHIA – La Port Mobility continua il percorso di messa in sicurezza della società in crisi a seguito del forte calo di passeggeri.

Nei giorni scorsi la dirigenza della società, a ridosso della scadenza degli ammortizzatori sociali e aiuti di Stato che di fatto sono stati esigui e per salvare l’asset societario, di concerto con i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Usb hanno stabilito degli step che sono improcrastinabili. Le single sindacali hanno scritto al presidente di Molo Vespucci, Pino Musolino, per chiedere che venga convocato con urgenza un tavolo congiunto con l’Authority per «illustrare il piano dei servizi del 2022 ed in base alle esigenze organizzative – spiegano – individuare le misure possibili a rendere compatibili l’efficienza lavorativa e la tenuta occupazionale».

Per i sindacati «significa, ad oggi, licenziamenti certi e condizioni di estrema difficoltà per diversi lavoratori». Motivo per il quale è stato proclamato intanto lo stato di agitazione, proprio per tenere alta l’attenzione su questa nuova vertenza portuale, che va ad aggiungersi alle già critiche situazioni che riguardano, ad esempio, la società Minosse o la Gtc.

Si prospetta quindi una fine d’anno impegnativa nello scalo, per cercare di tutelare al massimo l’occupazione e al tempo stesso le aziende, che come nel caso di Port Mobility, sono costrette a ristrutturarsi, avendo i propri ricavi strettamente correlati ai traffici passeggeri.

La lista delle persone che saranno licenziate, malgrado la società abbia fatto di tutto per salvarne il più possibile, è lunga.

Per molti di loro non sarà un buon Natale come del resto non lo è già da tempo per tutti quegli imprenditori che, nonostante la fortissima crisi economica, sono riusciti fino ad oggi a reggere il colpo.

Il proliferare del virus e la costante diminuzione del traffico passeggeri sta imponendo a tutti un forte ridimensionamento.

Anche all’interno dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale la cinghia è stata stretta parecchio ma sembra non bastare.