Civitavecchia – Sorpreso ad introdurre droga in carcere: avvocato finisce in manette

Ai domiciliari Danilo Siliquini. Avrebbe consegnato 10 grammi di cocaina al proprio assistito durante un colloquio

CIVITAVECCHIA – È finito agli arresti domiciliari, accusato di aver tentato di introdurre droga in carcere, a Regine Coeli.

Pesante l’accusa per l’avvocato Danilo Siliquini, 55enne, iscritto al foro di Civitavecchia, finito in manette nei giorni scorsi, fermato dalla Polizia penitenziaria durante il colloquio con un suo assistito. Evidentemente sotto controllo da qualche tempo e probabilmente tradito da un comportamento che ha insospettito gli agenti, l’avvocato sarebbe stato sorpreso a cedere 10 grammi di cocaina pura al suo assistito, compresa sostanza di taglio.

L’arresto sarebbe avvenuto praticamente in flagranza di reato, tanto che si è trovato di fronte al giudice per la direttissima. Il pm Carlo Villani ha chiesto la convalida dell’arresto, con l’avvocato che è stato posto ai domiciliari e con l’udienza rinviata al 2 marzo prossimo per decidere del caso.


Presunzione di innocenza

Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.