Pubblicata la delibera di revoca ma il politico del Partito Democratico ciociaro non ha alcuna intenzione di rinunciare a 8mila euro al mese
ROMA – La Regione ha annulla gli Egato: niente più enti speciali per la gestione dei rifiuti.
Dopo il via libera in commissione alla delibera che annulla in autotutela l’ente di Frosinone, l’unico costituito finora il voto e pubblicazione della stessa nella giornata di ieri.
Era destinato a saltare il posto da presidente per l’ex consigliere Pd Mauro Buschini e così è stato.
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Questo il dibattito della Commissione che ha portato all’annullamento in autotutela della delibera:
Egaf, parere favorevole a revoca delibera su criteri rappresentanza Comuni
L’assessore Ghera: “Nel provvedimento presenti errori che riguardano la Valle di Comino”. Annullate, di conseguenza, anche le delibera di costituzione delle assemblee dei 5 Egato provinciali.
La commissione Rifiuti e la commissione Bilancio del Consiglio regionale, rispettivamente presiedute da Laura Corrotti e Marco Bertucci, riunite in seduta congiunta, hanno dato parere favorevole allo schema di delibera di Giunta che revoca i criteri per l’attribuzione della quota di rappresentanza dei Comuni all’interno degli Egato, gli Enti di governo degli ambiti territoriali ottimali per la gestione dei rifiuti. Di conseguenza, con questo provvedimento, vengono a decadere anche le delibere che riguardavano la costituzione delle assemblee degli Egato stessi, in particolare di quello di Frosinone (Egaf), l’unico in cui erano stati eletti presidente e consiglio direttivo.
Il provvedimento è stato illustrato da Fabrizio Ghera, assessore al Ciclo dei rifiuti: “La revoca della delibera – ha spiegato – si è resa necessaria perché ai fine della pesatura dei Comuni si erano considerate le Unioni di comuni e non la singola amministrazione. Nel caso di Frosinone l’errore riguarda la Valle di Comino”.
Critico sul provvedimento Massimiliano Valeriani (Pd) secondo il quale “gli uffici amministrativi e la parte politica sono due terreni che non si possono sovrapporre. Trovo singolare la stessa direzione regionale chieda l’annullamento di un suo atto, non era possibile procedere a una rettifica di carattere puntuale per eliminare questo vizio di forma? Tanto più che l’errore di calcolo non è cosi rilevante da alterare il voto che alcuni mesi fa ha messo in pista la prima struttura degli Egato, quella di Frosinone. Si tratta di un provvedimento che ha più il sapere di un’operazione politica che tecnica”.
Valeriani ha chiesto poi di sapere se la Giunta ha intenzione di insediare effttivamente gli Egato, “uno strumento che rappresentava una rivoluzione epocale, per colmare il vuoto nella costruzione degli impianti, il vero problema nella gestione dei rifiuti del Lazio. La nuova maggioranza ha intenzione di proporre un nuovo piano rifiuti?” Domande condivise anche da Emanuela Droghei (Pd) che si è chiesta se ”l’obiettivo principale di questo atto è avviare l’iter che risolva il tema dei rifiuti nella Regione Lazio, oppure c’è la volontà di offrire la testa di qualcuno per placare qualche animo”.
Di parere opposto Orlando Tripodi (Lega), secondo il quale: “Il Piano rifiuti non è stato mai condiviso dall’opposizione, normale che se ne faccia uno nuovo che possa cambiare davvero la situazione, facendo gli impianti che servono, compresi termovalorizzatori di ultima generazione, necessari per chiudere il ciclo nei territori. Anche gli Egato vanno modificati, a partire dalle spese eccessive previste dalla legge”.
Secondo Alessandra Zeppieri (Polo progressista) “se c’è stato un errore di pesatura è giusto rivedere le quote, gli Egato sono uno strumento buono se portano a maggiore efficienza, preferendo i servizi pubblici rispetto all’affidamento ai privati. Non vorremmo che questo possa essere l’inizio dello smantellamento della legge che tra l’altro prevede l’autosufficienza di Roma”.
Daniele Maura (FdI) ha ricordato come “a questa delibera si sia arrivati con la Giunta dimissionaria, il 16 novembre scorso. Dopo appena 10 giorni vennero convocati i comuni della Provincia di Frosinone, assemblea a cui non parteciparono 40 comuni che uscirono dall’aula al momento del voto. Il meccanismo di conteggio è andato a incidere pesantemente, anche dal punto di vista economico. Affronteremo questo tema con la maggioranza, per arrivare alla chiusura del ciclo dei rifiuti nei singoli territori. Non chiediamo la testa di una persona, ma di ripristinare la legalità”.
Secondo Cosmo Mitrano (FI) “l’annullamento in autotutela è un comportamento razionale, un atto dovuto dal punto di vista amministrativo. Bisogna stare molto attenti al rapporto fra gli Egato e i Comuni, altrimenti si rischia di mettere in difficoltà le realtà più piccole”.
Alessia Savo (FdI) ha parlato di “lavoro di grande importanza, pensare che potesse essere sufficiente una rettifica significa non riflettere abbastanza. Non si tratta di un’azione contro qualcuno, ma di tutelare gli interessi pubblici”. Dello stesso avviso Mario Luciano Crea (Lista Rocca): “Il Consiglio di Stato ci dice che nel momento in cui c’è vizio sostanziale bisogna procedere all’annullamento in autotutela”.
L’ultimo intervento è stato quello di Daniele Sabatini (FdI) che ha parlato di “provvedimento opportuno per garantire la correttezza dell’intervento. Il piano rifiuti e la chiusura del ciclo non sono argomenti oggi all’ordine del giorno, ne discuteremo con la massima disponibilità al confronto”.
L’assessore Ghera, nella sua replica, ha spiegato che “si tratta di un provvedimento obbligato, perché i problemi non sono risolvibili con una semplice rettifica. Per quanto riguarda il piano rifiuti, ovvio che ci sia la volontà di modificarlo, perché evidentemente non funziona e non l’abbiamo condiviso nella passata legislatura. Lo stesso vale per gli Egato. Giusto che i territori siano responsabilizzati, va studiato come farlo, fino a oggi non ci si è riusciti”.