Regione Lazio – Il M5S esplode, due consiglieri con Forza Italia da settembre

Tutto pronto per la conferenza stampa con Antonio Tajani che ufficializzerà il passaggio di Roberta Della Casa e Marco Colarossi col centrodestra. Colarossi ripaga così la maggioranza per averlo riconfermato a danno del civitavecchiese Vincenzo Dantò

ROMA – l passaggio non è ancora ufficiale, ma è imminente: la capogruppo del M5s in Regione Lazio Marco Colarossi che ha corso con lei in ticket alle ultime regionali, a settembre passeranno a Forza Italia.

Il partito sta già preparando la conferenza stampa che si terrà a settembre. Manca solo la data e nella lista dei partecipanti potrebbe comparire anche il ministro degli Esteri e segretario forzista.

Roberta Della Casa è l’ex presidente del IV Municipio di Roma, mentre Colarossi ha lavorato dal 2019 negli staff di comunicazione del M5S e come collaboratore parlamentare ed è legatissimo alla prima (tanto da presentarsi in “tandem” elettorale). A meno di un anno dalle elezioni sono pronti a cambiare casacca.

Il Movimento 5 Stelle vedrebbe così dimezzata la rappresentanza alla Pisana e Forza Italia passare da tre a cinque consiglieri. Un’implosione quella del gruppo pentastellato, iniziata subito dopo la chiusura delle urne. Un esito paradossale quello del passaggio dei due storici esponenti pentastellati in maggioranza, visto e considerato che sono stati eletti dopo una rottura drammatica con il centrosinistra (con il quale governavano alla Pisana) e la scelta della candidatura di Donatella Bianchi tutta improntata a cavalcare i temi di “sinistra”, a cominciare dall’ambiente. L’aspirante presidente si è dimessa un minuto dopo, e ora l’addio dei due consiglieri imporrebbe una riflessione sullo stato del Movimento a Roma e nel Lazio che per ora tarda ad arrivare.

Il punto che contestano in molti, è che sul territorio il M5S non si è strutturato. E questo nonostante cinque anni di governo monocolore in Campidoglio, ma anche in comuni importanti come Guidonia Montecelio e Pomezia, che non sembrano aver sedimentato nulla. Il punto è sempre lo stesso: contano solo le questioni nazionali, e comandano solo i commissari de facto scelti da Giuseppe Conte (in particolare i malumori sono rivolti contro Paola Taverna).

C’è da aggiungere che Marco Colarossi è un vero e proprio miracolato. Eletto senza essere in regola con i certificati di incompatibilità e inconferibilità fu graziato dal voto bipartisan in consiglio a danno del civitavecchiese Vincenzo Dantò e sul pende ancora un ricorso al Tar del Lazio.

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