Il saluto di don Enrico prima della partenza
ACQUAPENDENTE – Di fronte alla Basilica Concattedrale del Santo Sepolcro il Parroco Don Enrico Castauro ha accolto per un saluto i pellegrini che percorreranno il cammino Acquapendente-Bagnaia nelle orme di San Rocco. Giunta alla sua undicesima edizione, tradizione prettamente bagnaiola e attestata fino al 1800, a cui hanno lavorato al recupero Graziano Buzzi e Giorgio Chioccia. Si partirà da Acquapendente (il primo paese del Miracolo di San Rocco) e si percorreranno 65 Km nella Tuscia meravigliosa.
SAN ROCCO
Dalla Toscana Rocco raggiunse Acquapendente, una delle poche città ricordate unanimemente da tutte le antiche agiografie, non solo come tappa fondamentale e irrinunciabile per qualunque pellegrino medievale diretto a Roma, ma soprattutto in quanto suggestivo luogo del primo, importante episodio della vita di Rocco in terra italiana. Arrivò nel paese tra il 25 e il 26 luglio del 1367 e l’incontro con Vincenzo, presumibilmente sopraintendente nel locale Hospitale di San Gregorio, è infatti diventato l’unico episodio che possa essere paragonato, in termini di popolarità, con i celebri eventi della zona di Piacenza. Un fatto straordinario accompagnò la missione del giovane pellegrino ad Acquapendente: su invito di un angelo, egli benediceva gli appestati con il segno della croce e all’istante li guariva toccandoli con la mano taumaturgica. Così, in breve tempo, l’epidemia si estinse.
La frazione viterbese di Bagnaia, venera il suo Patrono, che proprio qui fece i primi miracoli.