Viterbo – Quei geni che hanno imposto Rudy Guede come modello da seguire

Un curriculum di tutto rispetto che ha goduto di privilegi non dovuti e che ha ripagato la comunità che lo ha accolto con la moneta della violenza

VITERBO – Rudy Guede è un assassino. Condannato in tutti e tre i gradi di giudizio per aver partecipato al massacro della studentessa inglese Meredith Kercher nel 2007 a Perugia.

Fatalità, la studentessa morta in un lago di sangue, condivideva la casa con una studentessa di Montefiascone.

Scontata la pena nel carcere di Viterbo, Mammagialla, ha iniziato a ricevere un trattamento di favore da parte di alcune associazioni e si era fatto anche un addetto stampa da quanto era diventato famoso.

Un modello da seguire. Un giocatore di scacchi. Un formidabile pizzaiolo o presunto cameriere. Mancava solo la beatificazione che forse qualcuno stava pianificando.

I ricordi delle gesta di Rudy Guede
I ricordi delle gesta di Rudy Guede
I ricordi delle gesta di Rudy Guede
I ricordi delle gesta di Rudy Guede

L’indole violenta e l’istinto omicida dell’ivoriano hanno però prevalso anche su coloro che lo spacciavano per “bravo ragazzo”.

Frequentava una ragazza molto più giovane. Non l’amava. La maltrattava. Insultava e picchiava. L’atteggiamento giusto per chi si era ravveduto dalle atrocità commesse sulla studentessa londinese il cui corpo martoriato dalle coltellate era stato coperto da una trapunta grigia.

Viterbo – Il sindaco Arena inaugura il torneo di scacchi con l’assassino di Meredith

La ragazza 23enne che lo frequentava è stata più fortunata e le forze dell’ordine sono riuscite a mettere un freno al “bravo ragazzo” prima che la bestia che si porta dentro si spingesse oltre. Già perché avendo già partecipato ad un omicidio sa perfettamente come togliere la vita ad una giovane donna. Ecco. Diciamo grazie a chi lo ha riabilitato. Ha fatto davvero un gran bel lavoro.

Rudy l’assassino e malvagio con le donne ha avuto anche il coraggio di scrivere un libro che altri arditi sostenitori gli hanno permesso di illustrare dove ha dichiarato: “Questo libro non è stato scritto perché le persone mi credano, ma perché mi possano conoscere. Dobbiamo guardare gli altri cercando di capirli, cercando di riflettere con la loro mentalità. Solo così possiamo evitare i pregiudizi”. Tranquillo nessuno ti ha mai creduto e pochi hanno comprato il tuo libro.

Viterbo – Picchiava e maltrattava la compagna, braccialetto elettronico per Rudy Guede, l’assassino di Meredith Kercher