Il montefiasconese Paolo Bologna contro la sindaca di Acquapendente: “Giovan Battista Casti era di Montefiascone!”

Paolo Bologna di Montefiascone critica apertamente il Comune di Acquapendente. Indirizzando una lettera alla sindaca Alessandra Terrosi ed all’Assessore alla Cultura, per parlare di Giovan Battista Casti.

“Per 50 anni vi siete appropriati di un personaggio, che lì v’è solo nato. Poiché a tre anni, di famiglia montefiasconese, già era a Montefiascone, dove sottolineo, ha poi passato metà della sua vita, fino a 37 anni. E solo grazie a Montefiascone, cioè la ricca biblioteca del Seminario, dove poté formarsi e fu prelato, vi insegnò retorica, e alle conoscenze a Roma di Giovan Battista Luciani, suo amico di Montefiascone, abate lui stesso come Casti, segretario dell’economo del papa, Casti poté introdursi nell’ambiente culturale romano e fare la lunga carriera di letterato (ma non solo), rendendolo famosissimo in tutta Europa, dove girò, in lungo e largo, per tutta la sua restante vita per poi morire a Parigi. Acquapendente lo fa divenire un personaggio aquesiano, omettendo completamente Montefiascone, come si legge in tutte le biografie, a cura del Comune (Vedi Giovanni Battista Casti-Wikipedia-link in fondo alla pagina), del Museo della città, (https://museodellacitta.eu/giovan-battista-casti-da-acquapendente/), nel ritratto biografico di Donatella Bisconti (http://web.tiscali.it/aquesionet/personaggi/intro.html). Quando Casti, in tutta la sua vita, non nomina Acquapendente una sola volta! Acquapendente ostinatamente soprattutto cancella la sua origine, vita, formazione a Montefiascone, facendone Giovanni Battista Casti poeta Aquesiano, come nel libro di Giorgio Lise del 1972, sul suo incredibile contenuto non starò qui a riportare. Le sue Novelle Galanti, (più di 60 edizioni in tutto il mondo- e continuano ad uscire) Gli Animali Parlanti (almeno 100 edizioni), i suoi famosissimi libretti d’opera, rivoluzionari del genere, erano In competizione con quelli scritti per Mozart da Lorenzo Da Ponte. Opere Liriche continuamente rappresentate, in cartello a Vienna il 4 arile 2024 il suo Kublai-Khan, di recente a alla Scala di Milano c’è stato il suo Prima La Musica, poi le parole). Fu tradotto in tutte le principali lingue europee. Fu omaggiato da Leopardi, Stendhal, Goethe. Parte dei romantici italiani lo contrariarono. La sua fama fu enorme, gli studi su di lui continuano ad uscire. Purtroppo a Montefiascone, “mia patria” come la chiamerà nelle sue lettere, lo dimenticarono dalla fine degli anni ’90. Nel 2003, centenario della morte, a Montefiascone il comune non attaccò nemmeno una carta e c’era assessore un professore di Italiano e Latino! Casti a Montefiascone, prima del suo trasferimento a Roma, produsse tanta letteratura poco conosciuta, che è stata oggetto di pubblicazione, nel 1995, di un bel libro, lì stampato, che raccoglie tutte i suoi scritti, poesie e accademiche, in un volume di ben 300 pagine”. Paolo Bologna aggiunge inoltre di stare scrivendo “un corposo libro su Giovan Battista Casti, soprattutto sulla sua vita montefiasconese, con importanti e nuove notizie biografiche, insieme allo storico Montefiasconese Quinto Ficari, il cui antenato, pubblicò nel 1921, un primo epistolario di Casti”.

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