Aprilia, dalla Regione via libera alla nuova discarica nonostante le rimostranze del Comune

APRILIA – Si prosegue con la realizzazione della nuova discarica ad Aprilia, con il bene placito anche della direzione urbanistica della Regione Lazio che ha da poco dichiarato di “non rilevare motivi ostativi alla realizzazione del progetto”.

Il sito, ubicato in zona Sant’Apollonia prevede una volumetria tale da garantire il soddisfacimento per le necessità dell’Ato di Latina per dieci anni, si legge nell’atto della Regione, seppur l’area di proprietà a disposizione della società Frales risulta molto più estesa, ma tale riduzione è stata scelta anche per evitare elementi di esclusione in contrasto con gli strumenti di tutela e programmazione territoriale”.

Nella documentazione della Regione viene anche specificato che “si rileva l’assenza di vincoli paesaggistici individuati all’interno dell’area di intervento” e che “non si rilevano aspetti di competenza da valutare per le finalità paesaggistiche”. Da qui il via libera.

Non mancano, ovviamente, alcune condizioni. “La proposta di intervento – è scritto nella nota regionale – comporta variante al Prg vigente per la quale si rimette alla valutazione della Via l’opportunità di coinvolgimento delle strutture ed aree preposte al rilascio dei pareri preordinati alle proposte di variante urbanistica quali: parere geologico/vegetazionale, parere sanitario, nonché ulteriori autorizzazioni e pareri nel rispetto delle disposizioni della legge per la disciplina regionale della gestione dei rifiuti”.

Ancora, per la realizzazione della discarica si dovrà osservare quello che viene espresso come il “rispetto assoluto della fascia di rispetto di 150 metri dai corsi di acqua pubblica e di 20 metri dalle aree boscate”.

Il via libera, giunge con buona pace dell’amministrazione comunale di Aprilia, che più volte si era espressa contro la realizzazione della nuova discarica. In particolare, il Comune aveva evidenziato i fattori negativi legati al carico ambientale concentrato su un unico comune superiore al fabbisogno dell’intero territorio provinciale, ma anche la prossimità dell’impianto ai nuclei abitati. In particolare l’assessore Boi che con le sue esternazioni ha messo più volte in ridicolo l’amministrazione stessa.

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