Civitavecchia Porto – Crociere, a gonfie vele verso un nuovo record

Il trend è positivo: il 2022 si chiude con 2,1 mln di passeggeri. Il 2023 punta a sfondare la quota dei 2,7 mln di turisti. Cresce la percentuale del turn around. Ricerca dell’istituto Baccelli sull’impatto economico del settore sul territorio: 9 milioni per le strutture ricettive Si vola con ottimismo verso Miami

CIVITAVECCHIA – Le previsioni avevano già fatto ipotizzare un trend positivo, dopo due anni e mezzo pessimi per il settore a livello mondiale, a causa della pandemia.

A novembre la soddisfazione era grande e oggi si guarda al 2022 come l’anno della rinascita e della ripresa, anche oltre le più ottimistiche previsioni. Il direttore generale di Roma Cruise Terminal John Portelli ed il presidente dell’Adsp del Mar Tirreno centro settentrionale Pino Musolino hanno infatti tracciato il bilancio dell’anno che si è appena chiuso, con le crociere che si confermano il fiore all’occhiello per il porto di Civitavecchia, che si conferma primo scalo in Italia e tra i primissimi del Mediterraneo.

Con loro anche gli studenti della 4B Amministrazione, Finanza e Marketing dell’Ite Baccelli che, coordinati dal professor Mauro Adamo, hanno condotto uno studio sull’impatto delle crociere su hotel e B&B in città.

I NUMERI

Il 2022 ha contato 783 navi (contro le 274 del 2021 e le 800 del 2019) per un totale di 2.172.338 passeggeri (nel 2021 erano stati 519.060 mentre nel 2019 Civitavecchia si era attestata a 2.652.533 passeggeri). Ed il 2023 sarà l’anno della svolta, con il porto che mira a raggiungere i 2,7 milioni di passeggeri con 820 navi ospitate.

«Un dato rilevante – ha spiegato Portelli – è l’incremento della percentuale di passeggeri in turn around, quelli cioè che iniziano e terminano la crociera nel porto di Civitavecchia. Si è passati infatti dal 38% del 2018, contro il 62% dei passeggeri in transito al 47% del 2022, dato che si consoliderà anche quest’anno contro il 53% dei transiti.

Un dato estremamente importante, perché è il turn around ad avere ricadute positive sul territorio, in termini di occupazione: lavorano di più alberghi, aziende, taxi e tutta la città. Risultati raggiunto grazie al lavoro di squadra con Adsp, Capitaneria di porto e tutto il cluster portuale».

«La presenza del porto ed il trend positivo di un settore come quello delle crociere – ha aggiunto Musolino – contribuiscono, e lo vediamo oggi con i ragazzi del Baccelli che hanno condotto un lavoro di qualità, a creare nuovo professionalità e competenze».

IL SEATRADE DI MIAMI

Con questi dati e con un rinnovato ottimismo, l’appuntamento con il prossimo Seatrade di Miami diventa fondamentale per Civitavecchia. E lo sa bene il presidente dell’Adsp Musolino che ha avviato già dal mese scorso un dialogo con tutto il territorio, con i Comuni, Città metropolitana, Provincia di Viterbo e Regione per presentarsi con un’offerta ricca e per ascoltare quelle che sono le esigenze e le potenziali richieste del mercato, facendo diventare questo appuntamento un momento davvero efficace.

LE INFRASTRUTTURE

Di sicuro si lavora per potenziare le infrastrutture a servizio del settore, cercando di convincere il Governo a finanziare alcuni interventi, giudicati un “valore aggiunto” non solo per il porto ma per il Paese, parlando dello scalo leader nelle crociere.

«La forza dei dati e dei numeri – ha infatti sottolineato il numero uno di Molo Vespucci – rappresenta una leva importante in questo senso». A marzo intanto, come ricordato da Portelli, l’Authority convocherà la conferenza dei servizi per il progetto del nuovo terminal Bramante, alla banchina 12 sud.

«Nel frattempo approfitteremo di questi tre mesi invernali – ha aggiunto – per eseguire lavori di manutenzione fondamentali, intervenendo ad esempio sulle bitte o sul manto stradale, per essere preparati alla nuova stagione».

LO STUDIO DEL BACCELLI

C’è ancora da lavorare, per offrire un’alternativa concreta. Ma lo studio condotto dall’Ite Baccelli conferma quanto il settore delle crociere abbia inciso, in positivo, negli anni, ad esempio sulla decisione di aprire strutture ricettive in città. Ma non solo: dai dati elaborati dagli studenti attraverso un lavoro capillare e rigoroso, è emerso che il fatturato totale di B&B ed alberghi, legato alle crociere, si attesta sui 9 milioni di euro. Il gruppo di lavoro ha contattato 78 tra B&B, case vacanze e affittacamere e in 51 hanno risposto al sondaggio, mentre 8 sono stati gli hotel disponibili sui 12 presenti. L’80% degli intervistati ha dichiarato che la presenza dei crocieristi ha inciso molto sulla decisione di aprire l’attività; il 55% delle strutture ha tra i 5 e i 9 anni, con i crocieristi che restano tra 1 e 2 giorni in città. Il 98% delle attività restano aperte 12 mesi l’anno.

«Nell’ ipotesi di 108 strutture aperte presenti solo su Booking, hotel esclusi – si legge nel riassunto del professor Adamo che ha parlato comunque di un dato prudenziale più basso – mediamente 240 giorni l’anno con un’occupazione media giornaliera di 6 posti letto e una tariffa di 40 euro a persona abbiamo un fatturato totale di 6.220.800 di cui il 75% cioè 4.665.600 dovuto alla presenza dei croceristi.

Gli hotel hanno rilevato al 31 dicembre 2022 82.360 presenze che proiettate sulle 12 strutture danno un dato approssimato probabilmente sottostimato di 123.540 presenze per l’anno 2022. Ad una tariffa media di 60 euro a persona il fatturato stimato è di 7.412.400 euro di cui il 60% cioè 4.447.440 euro dovuto alla presenza dei croceristi».