Civitavecchia Porto – Navettamento, agenzie marittime e Csp impugnano il bando. Il “pasticcio” di Paolo Risso

Ricorsi contro l’affidamento in concessione del trasporto pubblico passeggeri nel porto. Tutto nasce dal mancato accordo (tenuto nascosto) tra la vecchia amministrazione e l’AdSP. Il presidente Musolino non poteva firmare un documento “a sua insaputa”

CIVITAVECCHIA – Non è solo la Civitavecchia Servizi Pubblici (Csp) ad aver impugnato la procedura avviata dall’Autorità di Sistema Portuale (Adsp) per l’affidamento in concessione, per un periodo di 17 anni, del servizio di trasporto pubblico passeggeri dalle navi da crociera in transito nel porto di Civitavecchia.

Un ulteriore ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio è stato infatti presentato da diverse agenzie marittime e raccomandatarie, tour operator (Aloschi Bros., Italian Travel Consultant, Medov, Sms International Shore Operations Europe) e da Fiavet Lazio, l’associazione delle imprese turistiche. Le ricorrenti chiedono l’annullamento del bando di gara, sostenendo che esso lede i loro diritti e compromette la loro attività commerciale.

Le contestazioni delle agenzie

Le agenzie ricorrenti hanno sollevato una serie di presunte anomalie e criticità nella procedura di gara. In particolare, hanno sostenuto che l’Adsp, affidando in concessione il servizio di trasporto pubblico, ha agito al di fuori delle proprie competenze, violando l’articolo 41 della Costituzione Italiana e invadendo ambiti riservati all’autonomia privata degli armatori e dei loro agenti autorizzati.

Secondo le ricorrenti, il bando esclude dalla partecipazione alla gara le agenzie stesse, presentando difetti di istruttoria e mancanza dei presupposti necessari. Le ricorrenti argomentano che limitare l’attività in questione, attribuendone la gestione a un ente pubblico che ne stabilisce condizioni e tariffe, costituisce una restrizione all’accesso al mercato senza alcuna giustificazione. Inoltre, affermano che l’Adsp, disciplinando il trasporto pubblico di persone, si sarebbe appropriata delle competenze che appartengono alla Regione Lazio e all’amministrazione comunale, eccedendo quindi dalle proprie attribuzioni ed interferendo in ambiti contrattuali che dovrebbero essere di esclusiva pertinenza dei privati.

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Il ricorso di Civitavecchia Servizi Pubblici

Il tema del difetto di competenza dell’Adsp è centrale anche nel ricorso presentato da Civitavecchia Servizi Pubblici. La municipalizzata ha evidenziato come l’Adsp abbia superato le proprie competenze istituendo e regolando tratte di trasporto pubblico, pur se dedicate ai crocieristi, che incidono sul territorio del Comune di Civitavecchia. Nel ricorso viene inoltre sottolineata la vigenza del protocollo siglato nel 2020 tra Adsp e Comune, in quanto quello approvato dalla giunta comunale a maggio scorso, destinato a sostituire il precedente, non è mai stato firmato dall’Autorità portuale.

Un ulteriore punto focale del ricorso di Csp riguarda le implicazioni economiche e la sostenibilità della società municipalizzata. Secondo quanto riportato, i ricavi della linea speciale porto-stazione per l’anno 2023 ammontano a 1.859.455,64 euro. L’assenza di tali ricavi, secondo l’avvocato Francesco A. Caputo, rappresenta una “decapitazione” per l’azienda che impiega 314 unità di personale, escluso quello in somministrazione. L’avvocato ha inoltre evidenziato che il danno, oltre ad avere una natura patrimoniale, rischia di compromettere la stessa sopravvivenza di Csp.

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Prospettive e sviluppi

L’esito dei ricorsi presentati al TAR del Lazio determinerà se il bando di gara dell’Adsp verrà confermato o annullato, con potenziali ripercussioni significative sul futuro del trasporto pubblico dei passeggeri crocieristi a Civitavecchia e sugli equilibri economici degli operatori coinvolti.