Civitavecchia – Passaggio da Hcs a CSP, anche il sindaco Antonio Cozzolino (M5S) indagato per tentata estorsione

Iscritti nel libro degli indagati anche l’ex assessore Savignani, il liquidatore Hcs Micchi e l’amministratore di CSP Francesco De Leva (oltre a tanti altri)

CIVITAVECCHIA – Le denunce presentate da alcuni dipendenti della società di servizi HCS nell’agosto scorso hanno avuto un seguito. Pesante. Pesantissimo!

La Procura della Repubblica di Civitavecchia ha aperto un fascicolo e lo ha assegnato al sostituto procuratore Alessandro Gentile. A distanza di quasi quattro mesi le prime indiscrezioni. Nel fascicolo RGNR 6057/17 ci sono molti nomi eccellenti tra gli indagati. Quello più pesante, ovviamente, è del sindaco Antonio Cozzolino.

Molte e variegate le ipotesi di reato ma quello ipotizzato fin da subito ed espressamente messo nero su bianco dai querelanti è l’estorsione.

A supporto delle denunce furono allegate lettere e, soprattutto, un file audio dove, il sindaco Cozzolino dava istruzioni al suo consigliere comunale Fabrizio Righetti. (ascolta l’audio del sindaco Cozzolino)

Quel file pesa e peserà ancor di più nei prossimi mesi. Pressioni fatte con minacce più o meno velate di perdere il posto di lavoro e non solo.

Lavoratori costretti a firmare nuovi contratti di lavoro perdendo tutti i privilegi acquisiti nel corso degli anni.

Tutto nacque dal trasferimento del personale nell’acquisto del ramo d’azienda da parte di CSP.

La Legge disciplina puntualmente il trasferimento del personale nell’ambito del trasferimento di azienda. La norma cardine è rappresentata dall’art. 2112 del codice civile, già applicato nelle identiche operazioni che hanno portato il personale dell’allora ETM ed Etruria Servizi nelle attuali HCS srl e società controllate.

Nel trasferimento al cessionario (CSP Srl), il personale dipendente doveva mantenere tutti i diritti acquisiti presso il cedente (HCS srl, Città Pulita srl, Argo Srl; Ippocrate Srl).

 

lettera dipendenti città pulita

 

Nel frattempo furono notificati alla Csp numerosi atti di diffida e messa in mora di altrettanti lavoratori, trasferiti alla società comunale con procedure che, come detto, sembrerebbero essere irregolari.

Le polemiche relative al trasferimento da HCS a CSP dei 380 dipendenti spinsero quindi alcuni dipendenti e sigle sindacali a denunciare il fatto che i lavoratori erano stati divisi in due gruppi.

Un primo gruppo a cui nel passaggio vennero garantiti, come previsto dalla Legge, tutti i diritti acquisiti; un secondo a cui venne proposta la firma di una rinuncia «volontaria» a parte della retribuzione.

La rinuncia «volontaria» – a detta dei dipendenti – era accompagnata dalla nemmeno troppo velata minaccia «se non firmi la riduzione dello stipendio, sarai licenziato (o comunque non assunto nella nuova società)».

Alcuni lavoratori, ricevettero tale messaggio direttamente dalla voce del Sindaco, con un file audio di cui abbia già detto e inviato su whattsapp al consigliere comunale e dipendente di Città Pulita Fabrizio Righetti, che a sua volta, evidentemente lo fece ascoltare a diversi suoi colleghi per convincerli a firmare, così come affermato chiaramente da Cozzolino nella registrazione: «chi non firma (la riduzione dello stipendio) è fuori».

La società CSP, sotto la forte pressione della opinione pubblica e all’unanime giudizio che tale condotta avrebbe configurato un illecito, lasciò opportunamente da parte i pareri dei consulenti di Micchi, ed assunse tutti.

Si ricorderà infatti che a fine agosto, proprio sulle questione dell’anomalia del trasferimento del personale, intervennero, addirittura i Carabinieri. Molti furono interrogati e molti documenti furono raccolti.

Gli elementi di prova sembrano essersi rafforzati con l’acquisizione di alcune lettere di Micchi (HCS), ed altro materiale.

I quattro concordati – costati ai cittadini due milioni di euro circa solo di spese di procedura – sono stati tutti bocciati.

Sotto la lente del magistrato Alessandro Gentili anche i reati tributari legati alla richiesta di fallimento di HCS. Dovrà stabilire se ci sono ipotesi di reato altrettanto gravi come la bancarotta fraudolenta.

Adesso il sindaco dovrebbe convocare un consiglio comunale straordinario e riferire di questa indagine alle opposizioni ma, soprattutto, alla città.

Sarà interessante vedere in che modo tratterà questa notizia, se da giustizialista come ha fatto fino ad oggi nei confronti dei suoi avversari politici o da garantista perché la vicenda lo riguarda direttamente.