Viterbo – “C’era una volta Ferento”, oltre cento figuranti portano in scena la storia dell’antica città romana

 Viterbo – Un accampamento romano e uno dei barbari, il campo di battaglia, “tabernae”, laboratori, il mercato degli schiavi e scene di vita quotidiana: il primo week end di giugno (sabato 1 e domenica 2 giugno), presso l’area archeologica di Ferento (antica città etrusca, romana e medievale a soli 8 chilometri a nord di Viterbo), è in programma un grande evento: un sensazionale viaggio indietro nel tempo con “C’era una volta Ferento”, una rappresentazione storica che racconterà le vicende dell’antica città romana.

Il 1° e il 2 giugno verranno ricostruiti gli ambienti con oltre cento figuranti in costume d’ epoca, per fornire a coloro che visitano l’aria archeologica la possibilità di respirare l’atmosfera dell’antico splendore della città, del suggestivo teatro romano, dei resti con mosaici delle terme, del decumano e di una domus del I secolo d. C. A riportare indietro di quasi duemila anni Ferento saranno più di dieci associazioni di legionari (una proveniente addirittura dalla Spagna), grazie ad Archeotuscia onlus, l’associazione viterbese che da quattro anni, con i propri volontari, cura l’area archeologica di Ferento.

L’evento del primo week end di giugno ha il patrocinio del Ministero dei Beni culturali, del Comune di Viterbo, della Prefettura, del Rotary club, del Touring di Viterbo e il sostegno di Eurospin, Ecologia Viterbo, Confimprese e Tusciaeventi.

Dell’antica Ferento, alleata di Roma e poi sito medievale, distrutta, per vendetta (con accusa persino d’eresia), dai viterbesi nel 1172, sono ancora da riportare alla luce il foro, l’augusteo, domus, taberne, cardi e gran parte della città, compreso un grandioso anfiteatro del quale emergono, fra le piante, laterizi e alcuni gradini di travertino. L’appuntamento del primo week end di giugno prevede, per due giorni, la presentazione delle esercitazioni di antichi legionari e dei “barbari invasori”; nell’area interna l’allestimento delle famose botteghe, di mercatini e scene di vita quotidiana, lezioni di cucina antica romana; lungo il decumano massimo e in altre location nell’area visitabile, raffigurazioni di momenti storici, e uno spettacolare appuntamento conclusivo durante il quale si potrà assistere all’accensione del sacro fuoco da parte delle vestali, al discorso di Catone e alla rievocazione delle “Idi di marzo”, ovvero la congiura contro Giulio Cesare. Ferento, sorta nel IV secolo avanti Cristo, inizialmente come insediamento etrusco, divenne un municipio romano definito “civitas splendidissima” con la costruzione, tra il I secolo a. C e il I d. C. di splendidi monumenti, tra cui l’incantevole teatro. É famosa per aver dato i natali a Flavia Domitilla maggiore, seconda moglie dell’imperatore Vespasiano, madre di Tito e Domiziano, e agli avi dell’imperatore Marco Salvio Otone (32 – 69 d. C.).

L’iniziativa è stata illustrata nella sala consiliare di Palazzo dei Priori, dal presidente dell’associazione Archeotuscia onlus Luciano Proietti, da Simonetta Pacini, coordinatrice dell’evento e dal professor Menio Pietrobono, consulente storico-filologico dei gruppi di rievocazioni storiche. Alla conferenza è intervenuto l’assessore alla cultura Marco De Carolis, che oltre ad assicurare la sua presenza in occasione della rievocazione, ha ringraziato Archeotuscia per le iniziative che da anni porta avanti per la valorizzazione del sito archeologico di Ferento e del patrimonio storico, artistico e archeologico del territorio. Tra il pubblico anche Angelo Ceccacci, nel ruolo di centurio Legio IX Hispana in occasione della storica rievocazione.

La rievocazione storica di Ferento, in entrambi i giorni, avrà inizio alle ore 10. Le iniziative si concluderanno al tramonto. L’ingresso sarà a offerta libera.

Per info: Archeotuscia Onlus -Viterbo – www.archeotuscia. com e mail: archeotuscia@gmail.com .