Per il presidente di Assoenologi “restano problemi legati ai mercati e alle giacenze”
Perugia – “Sarà una buona vendemmia, con punte di eccellenza sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo. Restano i problemi legati ai mercati nazionali e internazionali dovuti alla pandemia, ma ne usciremo, sono sicuro”: è quanto ha detto all’Ansa il presidente di Assoenologi, nonché enologo umbro, Riccardo Cotarella.
“Fare previsioni generiche sull’andamento della vendemmia è sempre più difficile – ha aggiunto – per via dei cambiamenti climatici che, nell’arco di pochi chilometri, generano delle diversità inimmaginabili“.
“Da questo momento in poi – ha sottolineato Cotarella – il fattore clima sarà cruciale per determinare la qualità dell’annata, anche se poi una componente importante è affidata all’enologo che, attraverso accorgimenti scientifici e professionali, può mitigare quelle che sono gli estremi climatici”.
“Sul fronte dei mercati – ha detto ancora il presidente – è inutile nascondersi, le difficoltà ci sono state, ci sono e ci saranno. Però siamo fiduciosi, perché il piccolo ritorno alla normalità e alla vita è coinciso a un aumento del consumo di vino, al punto che nei mesi di giugno e luglio molte cantine hanno fatto registrare vendite superiori a quelle dello stesso periodo di un anno fa. Non è la prima volta che ci troviamo a vivere situazioni difficili, penso ad esempio al dopo guerra e allo scandalo del metanolo, ma ogni volta il vino è riuscito a risalire la china e lo farà anche questa volta”.
Cotarella invece avrebbe “gradito” qualche aiuto in più “da parte del governo per quanto riguarda la distillazione delle giacenze“. “Ma comprendo – ha spiegato – che occorre occuparsi di tutti i settori del Paese e gestirli tutti non è semplice”.
Infine, da parte del presidente di Assoenologi la speranza che “si punti sempre più su turismo, agroalimentare e quindi vino”. “La nostra terra con i suoi frutti e le nostre bellezze paesaggistiche e artistiche sono fermamente convinto che possano essere il principale traino dell’economia italiana”, ha concluso Cotarella.