Viterbo – Commercio al dettaglio nel centro storico, in dieci anni -24,69%

Confcommercio Lazio Nord lancia un appello per la rigenerazione urbana

VITERBO – Negli ultimi dodici anni, le città italiane hanno assistito a una significativa trasformazione del tessuto commerciale e delle attività di alloggio e ristorazione. Secondo un’analisi condotta da Confcommercio, tra il 2012 e il 2024, l’Italia ha perso quasi 118.000 negozi al dettaglio e 23.000 attività di commercio ambulante.

Al contrario, le attività legate all’alloggio e alla ristorazione sono cresciute, con un incremento di 18.500 unità.

I numeri del cambiamento

Nel periodo considerato, il settore del commercio, degli alberghi e dei pubblici esercizi ha registrato una forte crescita delle imprese a titolarità straniera (+41,4%), mentre quelle italiane sono aumentate solo del 3,1%.

Inoltre, il 39% della nuova occupazione straniera nell’intera economia (+397.000 occupati negli ultimi 12 anni) si concentra proprio nel commercio, nell’alloggio e nella ristorazione, con un aumento di 155.000 lavoratori.

Nei centri storici, la chiusura dei negozi è stata più marcata rispetto alle periferie, sia al Centro-Nord che nel Mezzogiorno. Nei Comuni analizzati, sono scomparsi quasi 31.000 esercizi al dettaglio in sede fissa, accompagnati da una riduzione del 35,5% degli sportelli bancari (da 8.026 nel 2015 a 5.173 nel 2023).

Settori in trasformazione

Nei centri storici, le attività tradizionali come i distributori di carburanti (-42,1%), le librerie e i negozi di giocattoli (-36,5%), i mobilifici e le ferramenta (-34,8%) e i negozi di abbigliamento (-26%) hanno subito un forte calo. Al contrario, sono cresciuti i servizi come le farmacie (+12,3%) e i negozi di computer e telefonia (+10,5%), oltre alle attività di alloggio (+67,5%), con un vero e proprio boom degli affitti brevi (+170%). Gli alberghi tradizionali, invece, hanno registrato un calo del 9,7%.

Il caso di Viterbo

A Viterbo, dal 2012 al 2024, il commercio al dettaglio nel centro storico è diminuito del 24,69%, mentre nelle aree non centrali la riduzione è stata del 9,97%. Tuttavia, il settore degli alberghi, bar e ristoranti ha mostrato segnali positivi, con un aumento del 4,83% nel centro storico e del 21,16% nelle altre aree.

Un appello per la rigenerazione urbana

Loredana Badini, Vice Presidente di Confcommercio Lazio Nord, ha sottolineato: “È evidente la necessità di un programma di rigenerazione urbana che coinvolga istituzioni, imprese e cittadini. Dobbiamo rafforzare le economie locali e la dimensione umana e comunitaria attraverso iniziative concrete, come la riqualificazione degli spazi pubblici, politiche di mobilità sostenibile e piani per riaprire negozi sfitti con canoni calmierati. Solo una gestione partecipata e collettiva della città può contrastare la desertificazione commerciale e lo svuotamento delle vie cittadine. Economia, vivibilità, coesione sociale e sicurezza sono temi urgenti su cui ripensare il futuro della nostra Viterbo.”

Fonte: Centro Studi Guglielmo Tagliacarne