MONTALTO – I Carabinieri del Norm della Compagnia di Tuscania, supportati dalle Stazioni di Montalto di Castro, Pescia Romana, Tuscania e Valentano hanno sgominato un giro di spaccio di droga nel quale un’area boschiva a Montalto di Castro era utilizzata come base per l’illecita attività.
L’operazione è stata condotta a seguito di diverse segnalazioni da parte di cittadini che avevano notato un’insolita presenza di persone e un viavai sospetto in alcune zone isolate del bosco. Dopo aver effettuato un’attenta attività di osservazione e pedinamento, i Carabinieri sono intervenuti in forze, cinturando l’area nella giornata di ieri e bloccando, già in mattinata, due giovani magrebini che avevano preso posizione e si accingevano a consegnare droga ai loro. acquirenti. All’avvicinamento dei militari, gli spacciatori hanno tentato la fuga, ma sono stati prontamente bloccati. I fermati, sedicenti, irregolari sul territorio nazionale, senza fissa dimora, sono stati trovati in possesso di tutto l’occorrente per affrontare con potenziale, notevole profitto la giornata festiva di vendita dello stupefacente. Nei loro zaini e marsupi sono stati rinvenuti e sequestrati, suddivisi in dosi, 30 grammi di cocaina, 20 grammi di eroina, 30 grammi circa di sostanza da taglio, una grossa somma di denaro, provento di spaccio, un coltello a serramanico, un bilancino di precisione e materiale per confezionare le dosi. Gli arrestati hanno dichiarato di essere minori, ma – all’esito degli esami medici per accertarne l’età biologica – è risultato che uno dei due aveva almeno 18 anni ed è stato quindi condotto presso il carcere di Civitavecchia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Questa operazione dimostra ancora una volta l’impegno dei Carabinieri nel contrastare il traffico di droga, anche nelle zone più isolate del nostro territorio. Grazie alla collaborazione dei cittadini e all’attento lavoro dei militari, è stato possibile sgominare un pericoloso giro di spaccio e togliere dalla circolazione una significativa quantità di droga, che avrebbe fruttato oltre 8000 euro di guadagno. Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza definitiva.