ROMA – I carabinieri hanno fermato due donne nigeriane accusate di omicidio preterintenzionale aggravato per il neonato morto a seguito della circoncisione praticata in casa a Roma.
Due donne sono state fermate dai carabinieri con il procedere delle indagini sul caso del neonato morto a seguito di una circoncisione praticata in casa a Roma. Le due donne, entrambe di origini nigeriane, sono state accusate di omicidio preterintenzionale aggravato ed esercizio abusivo di una professione. Al momento, sono detenute al carcere di Rebibbia in attesa della convalida dell’arresto.
Anche la madre del piccolo risulta indagata, in stato di libertà, ed è accusata di concorso in omicidio preterintenzionale.
Nell’ambito delle indagini svolte dai carabinieri, coordinati dalla Procura di Velletri, sono stati raccolti gravi indizi che hanno dimostrato il coinvolgimento delle nigeriane. Inoltre, è emerso che sarebbe stata proprio la madre della sventurata vittima a chiedere a una delle due donne di contattare l’amica per sottoporre il neonato alla circoncisione presso la sua abitazione situata a Montecompatri.
A seguito del fermo, le forze dell’ordine hanno provveduto a sequestrare i cellulari delle due donne e della madre dell’infante. All’interno dell’abitazione di una delle due nigeriane, inoltre, è stata rinvenuta la somma di 4.240 euro che è stata considerata un compenso ricevuto per l’esercizio abusivo della professione. Oltre ai soldi, sono stati trovati anche svariati medicinali e un consistente quantitativo di siringhe.
La morte del neonato, avvenuta a seguito della circoncisione casalinga, risale allo scorso 24 marzo. Nella mattinata, la madre del piccolo si è precipitata in strada per chiedere aiuto a dei carabinieri che stavano svolgendo attività di controllo in strada. La situazione è subito apparsa estremamente grave ai militari della Compagnia di Frascati: il bambino sanguinava copiosamente e la corsa in ospedale a bordo di un’ambulanza del 118 si è infine rivelata vana.
All’arrivo al pronto soccorso del policlinico Tor Vergata, i medici non hanno potuto far altro se non constatare il decesso del bimbo, morto a causa dell’emorragia.