ORTE – Nel corso di un servizio perlustrativo notturno, una pattuglia automontata della locale stazione dei carabinieri ha fermato un’autovettura con a bordo due uomini, sottoponendoli a controllo, nel corso del quale il mezzo è risultato sprovvisto di copertura assicurativa.
Nel mentre, però, i due uomini hanno assunto un atteggiamento nervoso e sospetto che ha indotto i militari operanti ad effettuare una perquisizione personale e veicolare, a seguito della quale sono stati rinvenuti – e posti sotto sequestro – alcune rocche di filo di rame e una serie di arnesi atti allo scasso (sega per ferro, martelli da carpentiere, pinza in ferro, taglierino, coltello da cucina, cacciavite a taglio).
In relazione alla provenienza dei cavi di rame – che, per dimensione e diametro, potrebbero appartenere a società operanti nella gestione dell’energia elettrica – i due uomini hanno fornito indicazioni piuttosto fantasiose e improbabili, ma quei cavi, per l’alto contenuto di rame, ben si prestano ad essere oggetto di compravendita.
Infatti, in relazione agli arnesi da scasso, i due uomini hanno motivato spontaneamente che il possesso era finalizzato alla separazione del metallo dalla protezione, ammettendo nel contempo che la vendita dello stesso sarebbe avvenuta attraverso annunci via web.
I due stranieri, di 24 e 29 anni, entrambi domiciliati in Orte, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per ricettazione e possesso ingiustificato di arnesi da scasso.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.