Il Trasporto della Macchina di Santa Rosa in mostra a Belgrado per “Macchine di pace”

Inaugurata la mostra della Rete delle feste della tradizione italiana Patrimonio Unesco

BELGRADO – È ripartita dall’Istituto italiano di Cultura di Belgrado, lo scorso 8 marzo, la mostra-installazione Machines for Peace – Macchine di Pace, proposta dalla Rete delle feste delle grandi Macchine a spalla italiane Patrimonio UNESCO dal 2013. La mostra, alla sua terza tappa dopo l’esposizione al Bethlehem Peace Center e nella cappella barocca del complesso dell’Ambasciata d’Italia a Praga, è  realizzata nella capitale serba in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e traccia un percorso attraverso immagini, suoni, colori e suggestioni di quattro tra le più antiche feste della tradizione mediterranea: il Trasporto della Macchina di Santa Rosa di Viterbo, la Varia di Palmi in Calabria, la Faradda dei Candelieri di Sassari e la Festa dei Gigli di Nola.  Un’installazione di arte visiva contemporanea.

“Da dieci anni, grazie al riconoscimento Unesco, la Rete delle grandi Macchine a spalla si presenta al mondo intero – ha sottolinea la sindaca Chiara Frontini -. Attraverso la mostra-installazione Machines for Peace – Macchine di Pace le nostre tradizioni varcano quei confini internazionali che solo fino ad alcuni decenni fa era impossibile anche solo immaginare. Ora tocca a Belgrado. Un altro evento internazionale che conferma la grande attenzione dedicata alle nostre meravigliose feste. Un’attenzione che è frutto del prezioso e minuzioso lavoro portato avanti in questi anni dalla responsabile del coordinamento tecnico-scientifico della Rete delle grandi Macchine a spalla e del Progetto UNESCO Patrizia Nardi insieme alle comunità e alle istituzioni locali delle quattro città unite nella Rete, nel nostro caso insieme al Comune di Viterbo e al Sodalizio Facchini di Santa Rosa”.

La mostra sarà visitabile fino al prossimo 19 marzo ed è sostenuta dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e gode del patrocinio di quel dicastero,  della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, dell’Ambasciata d’Italia a Belgrado, dei comuni, delle arcidiocesi e delle diocesi delle città di Viterbo, Sassari, Nola e Palmi. L’iniziativa è promossa dalla Rete su idea, progetto e coordinamento scientifico di Patrizia Nardi ed è un progetto condiviso con l’ICPI – Istituto Centrale del Patrimonio Culturale Immateriale del Ministero della Cultura.