Dalle necropoli di Cerveteri e Tarquinia a Palazzo Farnese di Caprarola. Alla scoperta della Tuscia con Antico Presente

Proseguono le visite guidate di Antico Presente, alla scoperta dei più belli itinerari della Tuscia
Si comincia venerdì 2 giugno 2023 a Cerveteri, e Tarquinia, sabato a Barbarano Romano e domenica a Caprarola.

La necropoli etrusca di Cerveteri lungo la via degli Inferi

Sfruttando la gratuità degli ingressi faremo una visita guidata alla  necropoli della Banditaccia, un vero “villaggio” di tombe costruite per riprodurre le antiche case. A  differenza di queste ultime, le sepolture erano scolpite interamente (arredi compresi) nella roccia per ospitare per l’eternità “l’anima” del defunto che, secondo la fede etrusca, sopravviveva alla morte. E’ una delle rare occasioni in cui si può fare un viaggio nel tempo e ritrovarsi circondati da una realtà che ricalca architettonicamente ed in maniera dettagliata, l’originaria acropoli.

La necropoli è attraversata dalla Via degli Inferi, che partiva dall’antica città di Caere e che ha sempre affascinato tutti per la carica misteriosa e struggente che trasmette. La via è una tagliata etrusca totalmente ricavata e profondamente incassata nel banco tufaceo. In certi tratti l’altezza delle pareti giunge all’altezza di 10 metri. Lungo il percorso sono di certo fascino le impronte delle ruote dei carri che l’hanno attraversata e le incredibili e numerose tombe che l’affiancano, ricche di dettagli e sorprese.

I volti di Tarquinia: museo e necropoli sito Unesco

Entreremo nella famosa Necropoli della Banditaccia, patrimonio mondiale Unesco, posta su un’altura tufacea a nord-ovest di Cerveteri (RM), dove tra i suoi circa 400 ettari di estensione si trovano molte migliaia di sepolture (la parte recintata e visitabile rappresenta soli 10 ettari di estensione e conta circa 400 tumuli), dalle più antiche del periodo villanoviano (IX secolo a.C.) alle più “recenti” del periodo etrusco (III secolo a.C.). Vista la sua imponenza, la Necropoli della Banditaccia è la necropoli antica più estesa di tutta l’area mediterranea, seconda solo alla Valle dei Re dell’antico Egitto. Il nostro percorso ci farà visitare le sepolture più significative, che in maniera cronologica ci mostreranno il cambiamento e sviluppo delle tombe e di conseguenza delle loro case.

Guida
Sabrina Moscatelli, Guida Turistica Abilitata e Guida Ambientale Escursionistica associata AIGAE.

Dati tecnici
Durata massima 2 ore e mezza

Appuntamento
Venerdì 2 giugno 2023 alle ore 10,00 alla biglietteria della necropoli della Banditaccia in Via della Necropoli, 43/45, 00052 Cerveteri RM

Quota individuale
€10,00 adulti e €5,00 euro bambini per la visita guidata.  Ingresso alla necropoli gratuito nella prima domenica del mese.

Informazioni e prenotazione
Sabrina 339 5718135, info@anticopresente.it, www.anticopresente.it

Gratuità degli ingressi nella prima domenica del mese.
L’antica città, conosciuta con il nome di Tarchna, sorgeva nella parte più elevata di un colle poco distante dall’attuale centro abitato, dove oggi si trovano le rovine dell’Ara della Regina, un tempio utilizzato per la celebrazione di riti e preghiere, uno dei più importanti ritrovamenti archeologici di tutta Tarquinia. Tra le rovine di questo grande tempio (del IV secolo a.C.), è avvenuto il ritrovamento di una delle più importanti opere di arte etrusca: la lastra raffigurante i Cavalli Alati (alta 1.15m e larga 1.25m), che insieme ad un altra raffigurante una biga andata sfortunatamente perduta, ornava il frontone del grandioso edificio.

Dell’antica gloriosa città, oggi silenziosa e volta di fronte alle mute necropoli, un tempo la vita scorreva palpitante, tra fiorenti commerci, abili artigiani e generosi raccolti, nell’ estasi religiosa e nell’adorazione dei defunti. Il tempo ha tentato di cancellare e imprigionare nei sepolcri le loro gesta e la loro cultura, ma la storia ha salvato i segreti di questa vivace e grandissima civiltà: Antica capitale d’Etruria, ricordata come una delle più vaste e potenti città dell’età classica, Tarquinia è la fonte più importante di testimonianze dell’antico popolo Etrusco.

La nostra visita inizierà nella Necropoli di Monterozzi, Patrimonio Unesco, con ciò che resta del popolo villanoviano che proprio qui ha preceduto quello etrusco, per poi proseguire con la conoscenza diretta degli abitanti dell’antica città, all’interno delle loro tombe. Sì, avete capito bene, li conosceremo proprio, vedremo i loro volti e quelli dei loro famigliari. Vedremo le vesti che indossavano, la moda, le acconciature, i gioielli e i loro oggetti, ma entreremo nel vivo delle loro abitudini, certezze, paure, rituali e persino in alcuni aspetti della sfera sessuale.

Affacciandoci nei profondi ipogei, rimarremo stupiti dai vivaci colori, dalla ricchezza di dettagli, ma soprattutto dalle immagini reali di persone, per la maggior parte semisdraiati su triclini, che in atmosfera ed abiti festosi, sembrano averci aspettato per farci partecipare al loro eterno banchetto, tra musici, giochi e danze. Sono dei preziosi “scatti” di oltre duemila anni, che mostrano con esattezza notizie e consuetudini a noi sconosciute.

La serie straordinaria di tombe dipinte, rappresenta il nucleo più prestigioso della necropoli, che resta per questo aspetto, la più importante del Mediterraneo, tanto da essere definita ‘il primo capitolo della storia della pittura italiana’. L’uso di decorare con pitture i sepolcri delle famiglie aristocratiche, è documentato anche in altri centri dell’Etruria, ma solo a Tarquinia il fenomeno assume dimensioni così ampie e continuate nel tempo: esso è, infatti, attestato dal VII al II secolo a.C.

Le immagini che vi sono riprodotte tendono a ricostruire intorno alla figura del defunto scene che si riferiscono alla sua vita quotidiana quasi a voler sottolineare, riflettendo una credenza comune a tutti i popoli primitivi, la continuità della vita oltre la morte all’interno di quella tomba che ne rappresentava la casa eterna.

Al termine ci sposteremo in auto in prossimità  delle mura nell’attuale centro storico prevalentemente medioevale, per raggiungere una delle più belle e interessanti strutture, quella del Palazzo Vitelleschi, realizzato a partire dal XV sec. e attualmente adibito a Museo Nazionale Etrusco. Qui sono custoditi i tesori della Necropoli, i ricchi corredi funebri e sarcofagi, con espressioni artistiche di altissimo livello che spaziano dalla scultura, all’oreficeria e ceramica arricchite persino di oggetti provenienti dalla Grecia e dall’antico Egitto.

Sarà qui che vedremo quale poteva essere un corredo funerario principesco, con quali manufatti si preparava un simposio, con quali gioielli venivano decorate le donne, con quale tecnica si simulavano gli oggetti in metallo e con cosa si facevano le protesi dentarie. Ammireremo i volti di pietra nei sarcofagi che mostrano il reale defunto e ci emozioneremo di fronte ai famosi “Cavalli Alati” che sembrano pronti per spiccare il volo, sulle ali del mito.

Dagli etruschi ai cristiani: cammino etrusco al Parco Marturanum (Barbarano Romano)

Assaporiamo  le bellezze archeologiche e naturalistiche del Parco Regionale Marturanum, (Barbarano Romano VT) con il suo “vestito” invernale ricco di colori e fascino, dalle incredibili presenze di suggestive tombe etrusche, alle profonde gole scavate dal fiume, alla generosa natura tipica del territorio. Duemila tombe etrusche. È questo il segreto che nasconde il Parco Marturanum, nell’area archeologica di San Giuliano, ad un’ora da Roma. Una necropoli risalente al settimo secolo avanti Cristo mimetizzata nel bosco, sulla via che da Cerveteri conduceva a Orvieto, sui fianchi di rupi di tufo occupate da un insediamento stabile già durante l’età del Bronzo. Secondo gli archeologi, nessuna necropoli etrusca conosciuta presenta una varietà e ricchezza di tipi sepolcrali come San Giuliano. Un tesoro che può essere scoperto percorrendo le vie di comunicazione scavate nella roccia dagli Etruschi con opere rupestri scolpite 2500 anni fa, così come in una chiesa romanica affrescata del dodicesimo secolo. Una grande opportunità di scoprire un sito dove sarà possibile trovare tutte le epoche storiche ed artistiche, ma ancora poco sconosciuto.

Chiamarle tombe è veramente riduttivo in quanto non si tratta solo di luoghi di sepoltura, ma di veri libri scolpiti nella roccia, che parlano di urbanistica, architettura, opere idrauliche, arredamento, gusto estetico, decorazioni, simboli, riti e persino scene struggenti, come quella in cui il letto funebre della madre è posto di fronte a quello del figlioletto, in modo che i due possano guardarsi per sempre, anche nell’eternità dell’ultimo sonno.

Dal belvedere si può ammirare l’imponente forra dove si apre un panorama mozzafiato e ci si sentirà come sospesi nel vuoto. Costeggiando il pianoro attraverso un sentiero panoramico si arriva alla monumentale Tomba del Cervo, con il suo rilievo simbolo del Parco, alla Tomba della Regina fino a proseguire lungo il torrente tra tantissime tombe rupestri. Ma potremmo anche attraversare le antiche vie di comunicazione scavate nella roccia, le famose “tagliate etrusche”

Il Parco Marturanum è uno dei parchi più ricchi del Lazio, dove in poco più di mille ettari, si racchiudono diversi quanto incredibili ambienti. Il territorio di Barbarano Romano può essere considerato, per chi viene da Roma, una porta per l’Etruria, con un’alta concentrazione di resti etruschi, molti dei quali monumentali che si mimetizzano nella rigogliosa vegetazione e sembrano accoglierci per raccontarci la vita e i riti di quasi 3000 anni fa.
Dopo pranzo visiteremo il caratteristico borgo medioevale di Barbarano Romano.

Sabato 3 giugno 2023 ore 10.00 nell’area attrezzata di Caiolo (Barbarano Romano) .

Quota di partecipazione
€15,00  comprensiva di polizza professionale RC attiva

Alla corte dei Farnese a Caprarola tra mito e realtà: palazzo, parco e giardino

Visita guidata al Palazzo Farnese di Caprarola,  uno dei migliori esempi di dimora del Cinquecento italiano.

Il palazzo, incastonato tra i Monti Cimini e in prossimità del lago di Vico rappresenta uno dei principali gioielli della Tuscia.

L’antica rocca venne costruita a protezione del paese contro le scorrerie di tiranni che si contendevano i feudi della zona. Cambiarono però le cose quando il cardinal Farnese, iniziò a costruire qui la sua residenza. Vi resero opera i più illustri architetti e pittori dell’epoca per celebrare e immortalare negli affreschi i fasti della famiglia Farnese tramite allegorie, scene mitologiche e momenti gloriosi vissuti dalla famiglia.

Gli affreschi nelle stanze ci permetteranno di sfogliare una sorta di album di famiglia che, seppur in forma celebrativa, ci racconta la vita ed il mondo di una delle famiglie più importanti del ‘500, soffermandoci sulle curiosità e sui mille aneddoti che regalano le sale del piano nobile.

Visiteremo i Giardini Pensili dove ammireremo la bellissima grotta dei Satiri nel Giardino d’Inverno. I giardini all’italiana fungevano proprio da grandi tappeti persiani ricamati sapientemente da ammirare dalle finestre e logge poiché concepiti come continuazione delle decorazioni ad affresco interne.

Se le condizioni meteo lo consentiranno visiteremo anche il Parco ma lo sapremo solo la mattina della visita

Durata: 2 ore e mezza circa.

Guida
Sabrina Moscatelli, guida turistica e guida ambientale escursionistica associata AIGAE.

Appuntamento
Domenica 4 giugno 2023 ore 15:00 alla biglietteria di Palazzo Farnese a Caprarola (VT).
Si raccomanda la massima puntualità.

Quota individuale
€ 10,00 per la visita guidata (ingresso gratuito come prima domenica del mese)  + € 2,00 per il noleggio degli auricolari con radiolina sopra i 15 partecipanti

Informazioni e prenotazione
Sabrina 339 5718135, info@anticopresente.it, www.anticopresente.it
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