SANTA MARINELLA – Nell’ultimo consiglio comunale, un altro annuncio trionfale, che riguarda la riduzione della TARI, la tassa sui rifiuti.
Dovremmo esserne contenti ma, come in molte altre occasioni, anche dietro questo annuncio, il nulla. Il taglio in questione riguarda la cifra ridicola di circa 80 centesimi a domicilio e non è dovuto ad una efficiente gestione dei rifiuti e dell’igiene urbana.
La TARI potrebbe diminuire in maniera ben più corposa attraverso il ricavo della vendita dei rifiuti differenziati che tanti cittadini raccolgono in modo disciplinato (carta, vetro, plastica, metalli) e diminuendo al contempo l’indifferenziato il cui smaltimento costituisce un grande aggravio di costo per il conferimento in discarica.
L’apparente misera diminuzione della TARI approvata dall’attuale amministrazione è invece la conseguenza di tagli dei servizi e di una bugia. Il costo complessivo cui si è fatto riferimento per il calcolo delle tariffe è quello degli anni di emergenza Covid-19 le cui limitazioni hanno prodotto una riduzione delle attività e quindi del volume di conferimento cui si è aggiunta qualche decina di nuovi contribuenti su cui spalmare la spesa. Questo significa che quando si andranno a fare i conti a consuntivo il Comune dovrà compensare il mancato incasso risultante dalla Tari del 2023 con fondi propri e poi riversare questo esborso sulle tasse dei prossimi anni, aumentando la Tari oppure continuando a tagliare i servizi.
In seguito ad una controversa rimodulazione del contratto, la Gesam infatti non esegue più dal 2021 numerosi servizi tra cui quello più chiacchierato dello sfalcio delle erbe.
Un’amministrazione che avesse a cuore veramente la pulizia della città e le tematiche di igiene urbana non solo esigerebbe il rispetto rigoroso del contratto di igiene urbana (con strade pulite sempre, sfalci di verde comunale tempestivi, rimozioni immediate di discariche abusive….), ma perseguirebbe con tutti i mezzi la riduzione dei rifiuti indifferenziati per il bene dell’ambiente e delle tasche dei contribuenti.
Questo non avviene! L’ISPRA (dati del 2021) ci inchioda ad una percentuale inferiore alla media regionale. Siamo fanalino di coda del comprensorio. Persino Civitavecchia, dieci anni fa ferma al 5%, è arrivata al 65%, mentre Santa Marinella addirittura arretra al 48%, parecchio lontana da tutti gli altri comuni del comprensorio.
La situazione è praticamente invariata da più di un decennio, sono cambiati i sindaci e le giunte ma non gli accordi tra Comune e Gesam che condannano i cittadini di Santa Marinella e Santa Severa al mancato raggiungimento di quegli obiettivi di decoro e sanità che, visto il livello delle tasse pagate, meriterebbero.
Stavolta l’alternativa esiste: noi della coalizione a sostegno della candidata sindaca Clelia Di Liello non lasceremo le cose come stanno neanche sui rifiuti. Vogliamo promuovere una raccolta differenziata spinta, che porti il comune a raggiungere e superare valori dell’80%. Vogliamo tariffe che diminuiscano in relazione al miglioramento del sistema di raccolta e conferimento dei rifiuti e vogliamo servizi efficienti per la pulizia e il decoro del nostro ambiente di vita