VITERBO – Durante lo scorso week end, il 7 e l’8 luglio, presso la sala Alessandro IV a Viterbo, si è svolto il convegno “Casi clinici e controversie nel trattamento degli aneurismi cerebrali: focus sulle tecniche endovascolari”, organizzato dalle unità operative della Asl viterbese di Neurochirurgia e Radiologia vascolare e interventistica, dirette da Riccardo Antonio Ricciuti e da Fabrizio Chegai.
Le due strutture hanno sede presso l’Ospedale di Belcolle dove, da ormai diversi anni, trattano questa importante patologia.
L’iniziativa ha portato a Viterbo numerosi specialisti di tutta Italia, intervenuti per discutere delle problematiche rispetto agli aneurismi cerebrali. La due giorni di lavoro si è sviluppata, dunque, all’insegna della condivisione e della integrazione nelle discussioni riguardanti le possibilità terapeutiche, grazie alla presenza dei migliori professionisti presenti al momento, a livello nazionale. Durante l’incontro vi è stato anche il collegamento live dalla sala angiografica di Belcolle, nella quale sono stati trattati tre pazienti con metodica endovascolare, da parte dell’équipe diretta dal dottor Chegai.
“L’aneurisma cerebrale – commenta il direttore del Dipartimento di Neuroscienze e organi di senso della Asl di Viterbo, Riccardo Antonio Ricciuti – è una dilatazione di parte di un’arteria del cervello che talvolta va incontro a rottura causando potenziali seri danni a chi ne soffre, fino a rappresentare una causa di morte improvvisa.
Parte dei pazienti che presentano una rottura di aneurisma cerebrale non sopravvivono per essere trasportati in ospedale. Questa grave malattia rappresenta, quindi, una problematica medico-chirurgica tempo dipendente ed è fondamentale poter gestire il paziente in ospedali di riferimento senza dover fare ulteriori trasferimenti. È quindi necessario dotarsi di strumentazioni ed esperienze professionali che possano garantire una risoluzione del quadro di malattia in tempi brevi”.
Neurochirurghi e neuroradiologi oggi sono i medici che possono trattare gli aneurismi cerebrali, rotti oppure quelli riscontrati in maniera occasionale o che provocano altri sintomi clinici e le possibilità terapeutiche sono in continua evoluzione.
“Professioni di entrambe le branche, provenienti da tutta la penisola – aggiunge il commissario straordinario della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi -, si sono incontrati nella stupenda cornice adibita a congresso della Diocesi di Viterbo per discutere delle varie opportunità di riparazione degli aneurismi rotti o riscontrati ancora integri.
Le possibilità terapeutiche sono molte, ma ogni situazione richiede quella giusta per il paziente in oggetto.
Non possono e non devono essere trattati solamente con una metodica, ma i pazienti devono essere condotti in centri dove entrambe le metodiche possono essere offerte e dove specialisti, neurochirurghi e neuroradiologi, si confrontano per decidere l’opzione più adeguata.
Tutto questo accade a Belcolle ed è motivo di vanto per la nostra azienda.
Così come è fonte di grande soddisfazione il fatto che un incontro di così alto spessore scientifico si sia tenuto a Viterbo. Significa che il lavoro che stiamo svolgendo è apprezzato dai principali professionisti che operano in questo settore e che dobbiamo proseguire, con ancora maggiore convinzione, nel percorso intrapreso”.