La truffa dell’oro, promettevano rendimenti del 48%: cinque arresti. “Le potenziali vittime sono 5mila”

Investendo 10 mila euro a gennaio se ne sarebbero potuti ottenere quasi 15 mila. Secondo le ricostruzioni, è questa una delle promesse fatte dai membri di un’associazione che andavano porta a porta nelle case di poveri malcapitati.

Li convincevano a investire in lingotti d’oro assicurando rendimenti del 48% l’anno lasciandoli poi con un pugno di mosche. L’operazione è stata smascherata della polizia valutaria e della Guardia di Finanza coordinate dalla procura di Milano. Per sette dei presunti autori sono già state emesse misure cautelari.

Uno si trova in carcere, quattro ai domiciliari, mentre due componenti dell’associazione a delinquere accusata di truffa e abusivismo finanziario sono attualmente a piede libero.

Secondo i rilievi delle forze dell’ordine, dal 2019 ad oggi l’associazione ha raccolto oltre 60 milioni di euro in quello che nelle carte del giudice per le indagini preliminari Massimo Baraldo appare come un enorme schema Ponzi. «Un fenomeno di raccolta porta a porta abusiva del risparmio» di «dimensioni imponenti», ha scritto il gip. I clienti stimati sono circa 5 mila. Quelli identificati 185. I sequestri ammontano a 23 milioni di euro.

Secondo quanto emerge dalle indagini coordinate dalle pm Celle e Serafini, la banda operava con la consapevolezza che solo una minima parte dei clienti avrebbe chiesto il denaro indietro in tempi brevi. Poteva così usarne una parte per continuare a reclutare addetti e andare casa per casa a farsi consegnare i risparmi delle vittime.

Le ricostruzioni ipotizzano che tutto passasse poi da due società. La Global Group Consulting, con sede a Parigi ma riconducibile all’Italia, e la Private Gold Srl, quella che effettivamente avrebbe dovuto vendere l’oro. A capo del sistema sarebbero stati Samuel Gatto – tra i due sfuggiti all’arresto – e Giorgio Maria Marone, riporta l’edizione milanese di Repubblica.

Le vittime venivano convinte con interessi stellari che all’inizio si rivelavano all’altezza delle aspettative ma poi si interrompevano. Il resto del denaro sarebbe andato ai membri della banda.

A dare impulso alle indagini è stata questa dinamica, descritta nel 2024 nella denuncia di due donne: una madre e una figlia che in vacanza si sono lasciate convincere a investire in oro, che a sua volta sarebbe servito a comprare attrezzature ospedaliere ad alto rendimento.

Dopo i primi riscontri apparentemente positivi, le due hanno puntato complessivamente 30 mila euro, che non hanno più rivisto. Solo pochi di coloro che chiedevano indietro il capitale lo ricevevano. Agli altri veniva proposta l’iscrizione a un’associazione che garantiva sconti e vantaggi in una serie di negozi di lusso, permettendo di portare avanti lo schema.