Il 19 febbraio Camera di consiglio per la discussione
VITERBO – Con un decreto cautelare monocratico, il Tar del Lazio ha disposto la sospensione urgente della delibera con la quale la Giunta regionale del Lazio alla fine dello scorso anno, nel disporre il Piano regionale delle Istituzioni scolastiche per l’Anno scolastico 2025-2026, ha deciso il dimensionamento scolastico dell’Istituto Comprensivo Carmine di Viterbo. Una decisione, questa, contro la quale tuonarono i capigruppo della maggioranza civica al governo della città, esprimendo la “più ferma contrarietà”, in quanto la scelta “oltre a essere in aperto contrasto con le posizioni già espresse dal Comune di Viterbo, dalla Provincia di Viterbo e dall’Osservatorio Regionale del Lazio, rappresenta un grave errore politico e amministrativo che rischia di compromettere il futuro educativo del nostro territorio e un attacco al sistema scolastico locale”.
Il Presidente della quinta sezione del Tar, “considerato che con il ricorso si censura, in modo articolato, il piano regionale di dimensionamento delle istituzioni scolastiche per l’anno scolastico 2025/2026, segnatamente nella parte in cui ha disposto la soppressione dell’Istituto comprensivo ‘Carmine’ insistente nel Comune di Viterbo con suo smembramento ed aggregazione a quattro altri Istituti (nella specie, all’Istituto comprensivo ‘Fantappiè’ di alcuni plessi, all’Istituto comprensivo ‘Egidi’ di altri plessi, all’Istituto comprensivo ‘Vanni’ di altri plessi ancora ed all’Istituto comprensivo ‘Canevari’“, nonché “considerato che il termine fissato per le iscrizioni degli alunni, decorrente dal 21 gennaio 2025, ha scadenza il 10 febbraio 2025, e quindi in data anteriore alla prima camera di consiglio utile per la trattazione collegiale dell’istanza cautelare“, ha accolto l’istanza incidentale cautelare, fissando il prossimo 19 febbraio l’udienza in camera di consiglio nella quale il ricorso sarà discusso dal Tribunale in sede collegiale.