Il decreto, la cui formulazione definitiva non presenta sostanziali variazioni rispetto alla versione approvata dal Consiglio dei Ministri nel dicembre 2017, interviene su diversi aspetti della materia oggetto della riforma portuale. Francesco Fortunato decadrà dal comitato di gestione di Civitavecchia d’ufficio il 24 febbraio
Genova – È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 febbraio scorso e entrerà in vigore il 24 febbraio prossimo il cosiddetto “correttivo porti”, il decreto legislativo 13 dicembre 2017, n. 232, recante le “disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 169”, il provvedimento con il quale è stata varata la riforma del sistema portuale italiano delineata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio. Il decreto, la cui formulazione definitiva non presenta sostanziali variazioni rispetto alla versione approvata dal Consiglio dei Ministri nel dicembre 2017, interviene su diversi aspetti della materia oggetto della riforma portuale, a partire dalle procedure per la definizione e approvazione del piano regolatore di sistema portuale, che ogni Autorità di Sistema Portuale (AdSP) deve adottare e che si compone di un documento di pianificazione strategica di sistema e del piano regolatore portuale.
Nella norma viene poi chiarito che non possono essere nominati quali componenti dei Comitati di gestione delle authority «coloro che rivestono incarichi di componente di organo di indirizzo politico anche di livello regionale e locale o che sono titolari di incarichi amministrativi di vertice o di amministratore di enti pubblici e di enti privati in controllo pubblico». I componenti nominati nei Comitati che rivestono tali incarichi decadranno di diritto il 24 febbraio, data di entrata in vigore del decreto. Tra le novità introdotte, la possibilità per le authority di utilizzare fino al 15% dei proventi delle tasse di imbarco e sbarco per finanziare piani operativi di intervento «finalizzati alla formazione professionale per la riqualificazione o la riconversione e la ricollocazione» dei lavoratori portuali.