Usb Viterbo: Basta sfruttare gli immigrati per un tornaconto elettorale

Premesso che la questione relativa all’arrivo di altri migranti a Viterbo  sia una questione molto seria e necessiti di una urgente ed efficace presa in carico da parte di chi ha il dovere di farlo, stiamo assistendo in questi giorni all’ennesima strumentalizzazione dei migranti.

 

A seguito della recente manifestazione tenutasi a S. Martino, organizzata da associazioni e forze politiche la cui esistenza fa rigirare nella tomba i Martin Luther King, i Monsignor Di Liegro, e le Rosa ParKs, ci chiediamo come mai non una parola è stata spesa per coloro che sulla pelle dei migranti stanno lucrando e  continuano a farlo indisturbati.

 

Proprietari di alberghi, proprietari terrieri, cooperarive  e addirittura qualche amministratore comunale , hanno fatto di questa gente un business riducendo la vita umana alla mercificazione.

Ma di costoro non si parla, nessuna indignazione. Forse perché  parlare di loro sarebbe come parlare di noi. E’ più facile additare il ragazzo che abita i container e che dopo aver attraversato il mediterraneo su un gommone, e forse pure il deserto della Libia, frutterà  i famosi  35 euro  a chi gestisce appunto i centri di accoglienza.

 

Qui non si tratta di essere buonisti, termine che nel caso di USB non ci appartiene affatto. Si tratta piuttosto di rivendicare il diritto di ognuno ad una esistenza dignitosa, indipendentemente dalla nazionalità. Chi istiga all’emarginazione all’odio rivanga miti che hanno portato questo paese alla guerra e alla distruzione.

 

Questa è una migrazione causata dalla politica  capitalistica e guerrafondaia che sta causando anche nel nostro paese guerre tra poveri. Noi  non possiamo cadere nella rete  del penultimo contro l’ultimo, restando ciechi di fronte a quei governi burattini guidati dalle multinazionali e dai poteri forti che affamano i popoli.

 

Non si tratta di una partita che può risolvere il Sindaco di Viterbo, di Montefiascone o di Nepi,  le responsabilità sono più in alto.

Per questo noi il 25 marzo, in occasione del vertice dei Capi di Stato UE,   saremo in piazza a Roma per dire il nostro No sociale  alle politiche dell’Unione Europea e della Nato.

 

Rimaniamo umani, aiutiamo chi tenta di sopravvivere e scappa da un futuro di fame e guerra. Noi diciamo no a chi manipola eventi e disgrazie, solo per il proprio provinciale tornaconto elettorale.