Assisi – Pranzo dell’amicizia. Consegnati pacchi e regali a 130 persone

ASSISI – Un Natale di solidarietà e vicinanza ai meno fortunati, come è nella tradizione della Società culturale Arnaldo Fortini.

Si rinnova con una formula nuova la tradizione del Pranzo in amicizia che aveva l’obiettivo di offrire, alla vigilia di Natale e del periodo delle feste, un momento di aggregazione e di calore umano a chi ne ha più necessità, anche nel ricordo del ristoratore Carlo Angeletti, che della Società Fortini e del pranzo è stato grande animatore e sostenitore.

La pandemia ha messo momentaneamente fine alla tradizione, ma quest’anno l’associazione assisana ha voluto organizzare, con il supporto di tante associazioni, sponsor privati e il sostegno anche della Polizia di Stato, un momento di vicinanza alle persone meno fortunate del territorio. E così sabato 24 dicembre nella sede dell’associazione a Palazzo Vallemani sono stati distribuiti pacchi con pasti da asporto e regali a circa 130 persone, con il coordinamento del CVS Assisi e la collaborazione degli scout e di alcune attività che hanno contribuito alla preparazione dei pacchi. L’iniziativa si è concretizzata anche grazie all’aiuto del personale della Polizia di Stato del commissariato di Assisi che ha anche portato gadget e contribuito alla consegna dei pacchi alle persone che, per qualche motivo impossibilitate a partecipare, non hanno potuto presenziare all’iniziativa.

“Un sincero ringraziamento – le parole del direttivo dell’associazione presieduta dal dottor Pierluigi De Angelis – va al CVS per l’opera di coordinamento, agli esercenti (ristorante Degli Orti, ristorante La Rocca, ristorante San Francesco, bar Bibiano, Blamblà, Passeri Alimentari, Sallam Frutta, Giorgio Mare e Cooperativa Casa Chiara) e al questore di Perugia Giuseppe Bellassai e al vicequestore Francesca Domenica Di Luca, unitamente a tutto il commissariato di Assisi, che con il loro sostegno e la loro presenza ci hanno permesso di riprendere questa tradizione della vigilia del Natale, seppure non in forma di pranzo ‘comunitario’, che, per prudenza vista la attuale situazione di ripresa della diffusione di virus (Covid e influenza), abbiamo preferito rimandare in un momento successivo”.