Viterbo – Gli agricoltori scrivono ai candidati presidenti: “Risposte concrete, oppure mangiatevi farina di grilli e carne sintetica”

Monfeli (Asta):”La provincia di Viterbo e la Tuscia sono una delle prime zone agricole d’Italia, siamo stanchi di essere trattati come una colonia della Capitale”

VITERBO –  Gli agricoltori della Tuscia scrivono ai candidati alla presidenza della Regione Lazio in vista delle prossime elezioni del 12 e 13 febbraio 2023. E’ il presidente dell’associazione spontanea di tutela agricola (Asta) Fernando Monfeli, a farsi portavoce di quesiti volti a comprendere quale sarà il futuro delle politiche agricole del Lazio. Il dibattito si apre su uno dei settori portanti come la corilicoltura, la promozione di un territorio che rimanga sano non accogliendo scorie nucleari e la sovranità alimentare di cui sono artefici.

Come rappresentante di oltre duecento Aziende agricole della Tuscia e come Agricoltore ho la responsabilità di dare risposte ai nostri Associati e di comprendere cosa avverrà in termini politici e istituzionali una volta conclusa tornata elettorale imminente.
Come noto il settore agricolo sta vivendo una delle peggiori crisi degli ultimi anni, le cause sono
evidenti e dettagliatamente conosciute e divulgate, ma ritengo utile ricordarle.
Costi energetici fuori controllo, costi di fertilizzanti e agrofarmaci proibitivi, distorsioni e
speculazioni nelle filiere, prezzi di vendita dei prodotti all’origine che non si armonizzano con quelli di mercato, COVID, gelate, calore intenso e siccità, speculazioni ideologiche sulla condotta morale delle nostre Attività e, per ciò che concerne la Tuscia nello specifico, mancanza di una valorizzazione e promozione del Territorio.
Alla luce di questi fatti è utile per noi Agricoltori comprendere fin da ora quali saranno le posizioni che intenderanno prendere il prossimo Consiglio regionale, la Giunta e il Presidente in merito alle questioni agricole.
Per agevolare la comprensione di quale sarà il futuro delle politiche agricole regionali e fare delle
valutazioni in termini elettorali abbiamo elaborato delle semplici domande, rivolte a tutti i Candidati alla presidenza, che speriamo abbiano una risposta.
– Secondo Loro Candidati la Corilicoltura è monocoltura o produzione di eccellenza della
Tuscia?
– Quali misure intendo adottare, Loro Candidati, per sostenere tutte quelle Aziende
agricole entrate in crisi negli ultimi tre anni?
– Quali misure intendo adottare, Loro Candidati, a sostegno della Corilicoltura che negli
ultimi due anni ha visto un dimezzamento della produzione?
– Dopo le recenti richieste arrivate da NO IMU agricola per sostenere finanziariamente
l’espianto dei noccioleti non più remunerativi come intendono procedere, Loro
Candidati, per ridare forza e vigore a questo comparto?
– Quali saranno le politiche di promozione del Territorio che adotteranno Loro
Candidati?
– Loro Candidati credono che il Deposito Nazionale per le scorie radioattive possa essere
una risorsa per il Territorio e la sua Agricoltura o intendono attivarsi affinché non venga
realizzato nella Tuscia?
Come Cittadini, Lavoratori e abitanti della Tuscia ci aspettiamo risposte serie e concrete, siamo
stanchi di essere trattati come una colonia della Capitale e visti solo come un bacino elettorale
marginale e trascurabile. La Provincia di Viterbo, la TUSCIA, è una delle prime zone Agricole
d’Italia, la nostra Economia si fonda sul Lavoro di noi Agricoltori e non possiamo più permetterci di rinviare scelte politiche che le Istituzioni avrebbero dovuto fare in passato.
Per concludere, ricordiamo ai Candidati che il cibo si produce nelle Campagne, che le Campagne per essere produttive hanno bisogno di ampi spazi non urbanizzati, che la sovranità alimentare la fanno gli Agricoltori e che esistono alternative al cibo tradizionale come la carne sintetica o la farina di grilli.
Qualora le nostre Aziende non trovassero quel sostegno concreto, che inizia semplicemente dal
rispondere a queste semplici domande, il problema non sarà solo in nostro ma di tutti e che, qualora non venissimo ascoltati, perché ritenuti elettoralmente inconsistenti, sarà necessario iniziare a pensare come produrre cibo all’Eur o a Monte Mario”.

Il Presidente Asta
Fernando Monfeli