In zona rossa senza contagi: lo “strano” caso di Lugnano in Teverina. Proteste anche da altri comuni del ternano

TERNI – “Alla data del 6 febbraio 2021 siamo un Comune senza contagi. Inoltre, come potrà accertarsi con i dati in suo possesso, il nostro paese di piccole dimensioni (1.430 abitanti) è da più di circa venti giorni che non ha evidenziato alcun caso da Coronavirus e il trend non mostra nessun segnale di peggioramento”.

Il sindaco di Lugnano in Teverina, Gianluca Filiberti, scrive alla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, chiedendo “chiarimenti” rispetto all’ordinanza che pone il paese della Teverina e altri cinque municipi del Ternano (Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, Montegabbione e San Venanzo) nella zona rossa dell’Umbria, assieme a tutta la provincia di Perugia, da domani – 8 febbraio – per le prossime due settimane. Questo significa scuole e negozi chiusi, bar e ristoranti aperti solo per asporto e consegne a domicilio e una serie di altre restrizioni che, dice Filiberti nella missiva, comportano “danni alle nostre piccole attività già devastate da questa pandemia oltre ad un’esasperazione dei miei concittadini che non comprendono le motivazioni con i dati di contagio attuali”.

Già nelle prime ore successive all’emanazione dell’ordinanza, Filiberti aveva manifestato perplessità, dicendosi “desolato” e manifestando la difficoltà a “capire come la nostra comunità debba sopportare una zona rossa, con tutte le problematiche che ne conseguiranno con zero casi di Covid19, mentre altri paesi vicini a noi non subiranno tale danno”.

Anche il sindaco di Calvi dell’Umbria, Guido Grillini, ha manifestato dubbi sull’ordinanza regionale. “Sinceramente non condivido tale provvedimento che giunge semmai tardivo e comunque inappropriato. Tardivo perché non è plausibile chiudere un comune quando i casi positivi sono in diminuzione e si stanno quasi azzerando, sarebbe stato giustificato venti giorni fa quando avemmo un picco di 19 positivi contemporaneamente, non oggi con 5 in via di negativizzazione. Inappropriato, perché se si analizzasse la cartina geografica si potrebbe notare che Calvi con 5 casi positivi (documentati e certificati da Asl, non dal sindaco) è attorniato da comuni come Magliano Sabina, con 29 casi positivi e in zona addirittura Gialla, e Otricoli con 7 casi, in zona arancione. Sarebbe stato più corretto allora, anche se sicuramente più impopolare, istituire la zona rossa su tutto il territorio regionale. Anche perché gli altri comuni della provincia di Terni, ad eccezione di Amelia dove il problema è reale, si trovano tutti nella nostra stessa situazione, puniti incomprensibilmente. Attendo, come gli altri sindaci, chiarimenti efficaci”.

Ed in effetti, a ben guardare, i numeri confermano le perplessità dei sindaci. In base ai dati contenuti nel bollettino di Regione e protezione civile e aggiornati a ieri, 6 febbraio, solo Amelia evidenzia criticità con 109 casi positivi (su 458 totali). Per gli altri comuni, pur a fronte di una ridotta popolazione, le cifre non sembrano da zona rossa. Ad Attigliano gli attuali positivi sono 9, Calvi ha 5 contagiati, Montegabbione 7 e Lugnano è Covid free.

L’unico territorio per cui si potrebbe giustificare la previsione della zona rossa, pur a fronte di un contagio limitato (10 attuali positivi) è San Venanzo. In provincia di Terni, ma posto al confine con Marsciano e Todi, dove invece l’indice di contagio sta lentamente salendo, la zona rossa in questo caso potrebbe apparire una decisione preventiva.

Negli altri casi, i sindaci sono in attesa di chiarimenti e spiegazioni.

(TerniToday)