Decreto ‘Cura Italia’ – Coronavirus: servono più soldi per la non autosufficienza

Assistenza e disabilità – Lega: “i fondi stanziati non bastano”

Riceviamo e pubblichiamo – “Non bastano gli stanziamenti per le non autosufficienze previsti dal decreto Cura Italia”: i consiglieri regionali della Lega puntano il dito contro il Governo che “ancora una volta da quando è iniziata la fase emergenziale si è dimenticato non solo dell’Umbria, ma anche delle fasce più deboli della popolazione” e chiedono “l’immediato trasferimento delle risorse statali previste dal Piano sociale nazionale e dal Piano nazionale per la non autosufficienza, per rispondere alle esigenze delle comunità locali e garantire la domiciliarità alle persone con disabilità gravi e gravissime”.

 

“In seguito alla recente rimodulazione delle prestazioni assistenziali e della riduzione di opportunità di sollievo per le famiglie, effetto delle misure governative di contenimento del contagio – afferma il capogruppo Stefano Pastorelli a nome dei consiglieri regionali della Lega – sarebbe stato opportuno e di buon senso prevedere ulteriori misure di sostegno economico al Fondo per la non autosufficienza (Fna), indispensabili per permettere alla Regione Umbria e ai Comuni non solo di rielaborare, ma di implementare gli interventi di sostegno domiciliare e i servizi da remoto alle persone con disabilità gravi e gravissime, pur nel contesto dell’emergenza sanitaria in atto. Tale fondo risulta essere insufficiente a rispondere ai fabbisogni dei cittadini anche in situazioni ordinarie, figuriamoci nella straordinarietà del momento e con l’acuirsi delle difficoltà delle persone più fragili e delle loro famiglie”.

 

“Parziale rimedio a questa mancata implementazione di risorse nel Fna – secondo i consiglieri della Lega – potrebbe essere rappresentato dal trasferimento in tempi rapidi delle risorse assegnate dallo Stato nel Piano sociale nazionale e del Piano nazionale per la non autosufficienza. Fondi indispensabili a rispondere alle esigenze dei disabili e delle famiglie interessate, attraverso quelle misure di assistenza domiciliare e servizi da remoto che nel contesto emergenziale comportano costi più elevati per i soggetti gestori, nell’utilizzo di un maggior numero di operatori qualificati e nell’obbligo di garantire adeguate misure di sicurezza. La Regione Umbria si è prefissata lo scopo di non lasciare nessuno da solo e in questo sta riuscendo egregiamente con le proprie forze, il Governo faccia la sua parte per tutelare i più deboli e fragili e la faccia subito”.