Parco di Veio – Cinghiali, Carbonetti: “Gualtieri e Zingaretti ascoltino denuncia di Elena Santarelli

PARCO DI VEIO – “Invito il sindaco Gualtieri ad intervenire tempestivamente per mettere in sicurezza l’area verde del Parco Marymount di Via di Villa Lauchli invaso dai cinghiali, a ridosso tra il quartiere di Vigna Stelluti e l’inizio di Via Cassia nel XV Municipio di Roma Capitale.”

È quanto dichiara in una nota il vicepresidente del Parco di Veio, Tullio Carbonetti.

“Una cattiva percezione della fauna selvatica – prosegue – ci porta a credere di avere a che fare coi personaggi di un cartone della Walt Disney, ma non serve una radicata cultura rurale per avere coscienza sui rischi da presenza di famiglie di ungulati per aggressioni o tragedie stradali, specie in presenza di bambini. Ho informato il consiglio direttivo e chiesto al direttore del Parco di Veio di verificare le condizioni per intervenire ancor più tempestivamente, compatibilmente con le attività già in campo da parte del personale per centrare gli obiettivi annuali del Piano di controllo, che prevedono la cattura di almeno 250 capi/anno, dopo il lungo fermo ordinato dalla Regione Lazio per l’emergenza peste suina africana. La segnalazione odierna – spiega ancora Carbonetti – è solo l’ultima di una lunga serie di criticità regionali riguardanti la gestione faunistica, che sconta l’assenza di un regolamento regionale sui danni da fauna mai entrato in vigore, a cui si aggiunge l’esasperazione di tanti cittadini vittime di sinistri stradali né risarciti né indennizzati, nonostante la fauna sia bene indisponibile dello Stato la cui gestione spetta alle regioni.

Ancor più grave lo scaricabarile con cui le competenze sono state delegate ai comuni con recentissime modifiche normative regionali, che impattano sui bilanci e la difficoltosa capacità operativa di quelli più piccoli e a corto di personale. Mettiamo subito in sicurezza il parco – aggiunge – e si inizi ad operare efficacemente per risolvere il problema dopo così tanti anni sprecati, non c’è altro tempo da perdere. La solerzia con cui sono stati abbattuti suini in salute a tante imprese zootecniche della zona rossa deve valere per ristabilire le condizioni di sicurezza pubblica e sanitaria dell’area verde di Roma nord totalmente invasa dai cinghiali, alla cui presenza troppi cittadini hanno fatto l’abitudine – conclude – per l’indifferenza delle istituzioni in sede di pessima pianificazione e gestione faunistico ambientale”.