Montefiascone – Crollo “Miralago”, il Comune si lava le mani e scarica tutto sulla famiglia Morincasa (in lutto)

Ordinanza sindacale shock senza capo né coda. Su aree sottoposte a sequestro l’amministrazione pretende interventi, controlli e monitoraggi

MONTEFIASCONE – Questa mattina, sull’Albo pretorio del Comune di Montefiascone, è stata pubblicata un’ordinanza sindacale con il seguente oggetto: «ORDINANZA CONTINGIBILE ED URGENTE PER LA SALVAGUARDIA DELLA PRIVATA E PUBBLICA INCOLUMITA’ VIA BANDITA 13 PRESSO IL RISTORANTE “IL MIRALAGO”».

Non sappiamo chi abbia consigliato la sindaca Giulia De Santis a firmare questa ordinanza che a breve illustreremo nel merito. Ci conforta il fatto che, firmando l’atto con il titolo “DOTT.SSA” ci fa pensare che finalmente si sia laureata in giurisprudenza a Perugia (abbiamo chiesto alla segreteria studenti conferma) e che abbia nozioni in ambito amministrativo a noi sconosciute.

La Procura della Repubblica di Viterbo sta finalmente ficcando il naso nel settore urbanistico dell’amministrazione comunale al centro di feroci polemiche e strani favoritismi ormai consolidati e sui quali occorre fare chiarezza.

Montefiascone – Crollo “Miralago”, tre tecnici indagati per omicidio colposo e lesioni gravissime

I tre tecnici al momento indagati per il crollo siamo convinti siano soltanto i primi di una lunga serie.

Anche in questo caso, non ce ne abbia la dirigente Maria Grazia Fumarola, ma un avvocato prestato all’urbanistica è come un’architetto esperto in separazioni per colpa. Non è adatta a quel ruolo e non mancano esempi per confutarne l’inadeguatezza.

Gli inquirenti, nel frattempo, hanno acquisito tutta la documentazione presentata da Paolo Morincasa attraverso il “suo” tecnico o tecnici di fiducia.

Il geometra Luca Ferri non è un tecnico qualsiasi. E’ il tecnico geometra più gettonato al momento. Non perché sia un militante del Partito democratico che governa il palazzo ma, probabilmente, perché più bravo di ingegneri ed architetti operanti sul Colle Falisco e in provincia a portare a termine queste pratiche edilizie.

L’iter amministrativo sarà vagliato da persone competenti ed autorevoli. Periti chiamati dal procuratore Paolo Auriemma e dalla sua sostituta, Eliana Dolce, alla quale è stato affidato il fascicolo.

Torniamo all’ordinanza. Scritta da una principiante che non si è avvalsa della consulenza di un legale esperto e che, alla luce degli eventi, appare come un becero tentativo di scaricare tutte le responsabilità sulla famiglia della vittima.

Questa è l’ordinanza:

 

atto originale

 

Il passaggio che ci interessa sottolineare è il seguente:

Richiamato l’art. 50 D.lgs. 267 del 2000 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”;

La sindaca Giulia De Santis pecca di presunzione. Si è sostituita al magistrato. Alla Procura della Repubblica e, soprattutto, ai vigili del fuoco; gli unici autorizzati ad entrare in zone interdette con provvedimenti del magistrato e quindi poste sotto sequestro giudiziario.

Avrebbe dovuto citare l’articolo 54 del TUEL cosa che non ha fatto ed è grave. Adesso la famiglia dovrà impugnare con urgenza questa ordinanza e trasmetterla senza indugio alla Procura della Repubblica di Viterbo per gli atti conseguenziali.

Il Comune di Montefiascone non può obbligare nessuno ad entrare in aree interdette per mettere in sicurezza i luoghi. Lo possono fare solo le autorità competenti che in questo caso non è più lei ma sono i vigili del fuoco.

Sono appunto gli ingegneri del Corpo dei Vigili del Fuoco ad indicare gli interventi da compiere, con quale tempistica e accorgimenti. Fanno questo di mestiere certificato.

Montefiascone – Crollo “Miralago”, gravi irregolarità sul cantiere. La morte di “Paolino” poteva essere evitata

In realtà avrebbe dovuto essere proprio il Comune ad intervenire direttamente di concerto con l’autorità giudiziaria visto che la parte che rischia di crollare è di sua proprietà. Parliamo del costone di terreno che sovrasta lo scavo e il ristorante “Il Miralago“.

Un gesto politicamente grave compiuto con estrema leggerezza. Puntare l’indice contro una famiglia in lutto scaricandogli addosso ogni responsabilità post crollo (nell’eventualità che questo dovesse accadere) è inaccettabile.

Non ci sono parole. Aver letto quell’ordinanza è un secondo noi un insulto non soltanto alla famiglia Morincasa ma a tutta la comunità falisca che non ne può più di questo atteggiamento strafottente di un’amministrazione che guarda solo all’orticello di casa.

Questo atto è ancora più grave se si pensa di voler costringere Daniele ed Emanuela Morincasa, figli di “Paolino“, a violare i sigilli dell’area per rispettare quanto prescritto nell’ordinanza:

agli Eredi, impersonalmente e collettivamente, del proprietario dell’area,
Morincasa Paolo, presso l’ultimo domicilio di quest’ultimo, sito in Montefiascone
alla via Teverina, 30, con effetto immediato e fino a cessata necessità di:
 Non accedere alla struttura ristorativa stessa compreso il terreno soprastante, apporre il cartello di pericolo ben visibile nell’area oggetto di lavori, interdire l’accesso all’area a chiunque non sia autorizzato per la realizzazione delle opere della messa in sicurezza;
 Di procedere al monitoraggio del costone sotto egida di tecnico geologo;
 Di relazionare ogni 15 giorni sul monitoraggio del costone con apposita relazione da trasmettere al Settore III del Comune;

Serve un consiglio comunale straordinario per affrontare il problema della chiusura di via Bandita. Serve che la dirigente illustri se ci siano state criticità. Insomma serve trasparenza. Ogni giorno che passa è un cumolo di polvere che continua a coprire la memoria di un uomo che ancora non sappiamo quando potrà essere salutato da un comunità che continua a piangerlo e rimpiangerlo.