Viterbese Calcio – La famiglia Camilli trascina in tribunale Romano e Capozzoli. Calunnia, diffamazione, ingiurie ed estorsione

Il fallito (al momento solo sportivamente) presidente dei gialloblu alle prese su più fronti con la giustizia

VITERBO – Lo aveva detto e l’ha fatto. Piero Camilli, dopo gli ennesi insulti ricevuti dall’attuale presidente della Viterbese Calcio, Marco Arturo Romano ha presentato una lunga e dettagliata denuncia querela attraverso il suo legale Enrico Valentini.

Il mio nome è sinonimo di serietà professionalità e solidità e ciò e stato il frutto di un lungo lavoro quotidiano costante sia mio che dei miei figli. Non posso quindi, permettere in alcun modo che tale mia immagine sia minimamente scalfita ne tantomeno sporcata da atteggiamenti e comportamenti personali di soggetti che pur di fuggire dalle loro responsabilità cercano di scaricare la loro frustrazione sugli altri“.

In effetti Piero Camilli ha molteplici ragioni per essere arrabbiato con questo soggetto anche se, purtroppo, come lui stesso ammette: “sono stato proprio io il primo a credere nella bontà di questo soggetto” riferimento alla cessione delle quote societarie.

Nella dettagliata e minuziosa denuncia si ripercorrono le fasi di quell’estate del 2019 quando nessuno poteva immaginare la catastrofe che ne sarebbe successivamente scaturita con la proprietà ceduta al ciociaro squattrinato.

Nel contratto preliminare di compravendita c’è scritto: “ tutte le spese ed oneri maturati sino alla data del 30 giugno 2019 rimarranno a carico della parte promittente venditrice anche se con scadenza successiva al 30 giugno 2019, salva la valutazione della esigibilità nel caso di non note voci di spese sopraggiunte e non conosciute prima della data del 30 giugno 2019, mentre rimarranno a carico della parte promittente acquirente tutti gli oneri e le spese decorrenti dalla data del rogito. A tale effetto prima del rogito tutti i conti bancari saranno estinti.

Proseguiva all’articolo 9: il contratto preliminare di compravendita delle quote: “tutti i crediti che verranno riscossi anche successivamente alla sottoscrizione del presente atto ma che trovano origine e ragione dalla pregressa gestione sino alla data odierna dovranno essere corrisposti in favore dei promittenti venditori in proporzione alle loro quote di proprietà, ciò di eccezioni dei diritti di Lega relativi alla stagione calcistica 2018 2019 che andranno alla nuova compagine societaria”.

Grazie a questa denuncia scopriamo che il buon Romano con la Viterbese ha solo guadagnato soldi. Una marea in cambio di 30mila euro per rimborsare la quota d’iscrizione al campionato.

La diatriba si è inasprita quando il buon ciociaro, attraverso un comunicato stampa, ha lasciato intendere che Camilli gli avesse sottratto dei soldi in conti bancari che lui non conosceva.

Infatti i due conti correnti erano intestati entrambi alla A.S. Viterbese-Castrense SRL con sede in Viterbo e portavano rispettivamente il nr. 4394 sulla filiale Banca Intesa di Acquapendente e 4100 sulla filiale UBI BANCA di Acquapendente.

Gli estratti conto dimostrano in maniera incontrovertibile che Romano fosse perfettamente a conoscenza dell’esistenza dei sue conti correnti visto che gli estratti conto arrivavano a via della Palazzina a Viterbo presso la sede della società.

Soprattutto dal conto 4100, come documenti allegati alla denuncia, in più di una occasione erano stati effettuati dei bonifici nei conti successivamente aperti e gestiti dal Romano.

La farneticante quanto calunniosa querela allegata al comunicato Ufficiale – scrive Camilli – assumeva che io (o chi per me ) avesse sottratto circa 300 mila euro spettanti alla Viterbese Castrense per non meglio precisati fini depauperando così la Società di una ingente somma.

Indignato e offeso da tale calunniosa macchina del fango posta in essere dal Romano ed amplificata a mezzo stampa rendevo pubblica la scrittura privata che, inconfutabilmente, smentiva quello che era stato dichiarato da un sempre più disorientato Romano“.

Già quel documento è stato pubblicato in esclusiva dal nostro blog:

Viterbese Calcio – Camilli sbugiarda Romano: “Firma senza leggere i documenti”

Il documento che incastra in modo inequivocabile il presidente Marco Arturo Romano è stato prodotto dall’avvocato Enrico Valentini e riguarda la dichiarazione ufficiale della direzione di Intesa San Paolo che recita: “Intesa San Paolo- oggi titolare anche dei rapporti di UBI Banca – il 25 .5.2022 , ad una lettera dell’avvocato Santese , procuratore del Romano cosi rispondeva: Riscontriamo la comunicazione da lei inviata tramite PEC a Intesa Sanpaolo Spa, in nome e per conto della U.S. VITERBESE 1908 SRL in persona del legale rappresentante pro tempore sig. Romano Marco Arturo. AI riguardo si conferma che le operazioni dettagliate nell’elenco trasmesso in allegato alla suddetta lettera sono state periodicamente rendicontate tramite invio dei relativi estratti di conto corrente dalla Società. In mancanza di opposizione scritta da parte del cliente le comunicazioni si intendono approvate trascorsi sessanta giorno dal ricevimento“.

Marco Arturo Romano con Giuseppe Capozzoli

Successivamente alla ricezione degli estratti conti periodici nessuna formale opposizione risulta pervenuta alla Banca da parte della Società la movimentazione rendicontala è dunque da intendersi approvata.

Da qui la denuncia per calunnia anche per l’amministratore Giuseppe Capozzoli mai conosciuto ed incontrato personalmente da Piero Camilli per verificare se ci sia gli estremi per la contestazione del reato di estorsione.

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