Riorganizzazione rete scolastica del Lazio, a Viterbo un nuovo istituto comprensivo

Il piano approvato dalla Regione Lazio vede due nuovi istituti comprensivi nella provincia di Frosinone, uno a Rieti e un nuovo istituto superiore nella provincia di Latina

ROMA -“Piano Regionale di Dimensionamento delle Istituzioni Scolastiche per l’anno scolastico 2024/25“,  approvata oggi, nella Giunta presieduta da Francesco Rocca, la sua deliberazione.

L’atto è stato definito tenendo conto dei piani provinciali per la riorganizzazione della rete scolastica pervenuti alla direzione regionale competente, delle proposte di accorpamento degli Istituti scolastici del territorio formulate dall’Ufficio scolastico regionale per il Lazio, dei parametri indicati dal decreto ministeriale in materia e, infine, da quanto introdotto con il Decreto Milleproroghe 2024 approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 dicembre 2023 che consente, nel Lazio e per il solo anno scolastico 2024/25, di intervenire con una riduzione di 20 autonomie scolastiche invece delle 37 inizialmente previste.

Nello specifico gli interventi di riorganizzazione della rete scolastica, prevedono l’istituzione di 2 nuovi istituti comprensivi nella provincia di Frosinone, l’istituzione di un nuovo istituto di istruzione superiore nella provincia di Latina, di un nuovo istituto comprensivo nella provincia di Rieti e di uno nella provincia di Viterbo, e di 15 interventi nella Città metropolitana di Roma Capitale.

Le procedure di dimensionamento salvaguardano l’autonomia delle Istituzioni scolastiche ubicate nelle piccole isole, nelle zone particolarmente isolate e nei territori del cratere sismico del 2016 e non modificano l’identità storico culturale e territoriale delle istituzioni scolastiche coinvolte comportando unicamente lo spostamento delle sedi di dirigenza. Tutti i plessi scolastici rimarranno, infatti, funzionanti e operativi nei territori in cui sono collocati.

«È stata una scelta complessa, sotto alcuni aspetti drastica, figlia di un iter complicato segnato da tempi contingentati e dettami ministeriali in costante evoluzione che ci hanno imposto di rispondere a quanto previsto dal quadro normativo nazionale nonché alla comunicazione della Corte Costituzionale impedendo un maggiore livello di partecipazione con tutti i territori e i soggetti interessati – ha spiegato l’assessore al Lavoro, Università, Scuola, Formazione, Ricerca, Merito, Giuseppe Schiboni – La delicatezza e rilevanza del tema trattato ci ha portato a lavorare con estrema determinazione e precisione nell’ottica di organizzare un’offerta formativa complessiva equilibrata e sempre più funzionale ad una efficace azione didattico-educativa tenendo conto delle soluzioni più adeguate al soddisfacimento delle esigenze del territorio e dell’utenza».

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